Ieri si è tenuto in videoconferenza il Consiglio europeo, dedicato alla situazione sanitaria in Europa. Nel corso del suo intervento, il premier Draghi ha proposto di dare la priorità alle prime dosi di vaccino, rinviando le seconde dosi. Questa strategia permetterebbe di aumentare la platea dei vaccinati, così come succede attualmente nel Regno Unito. La strada indicata da Draghi può favorire l’uscita dall’emergenza, e prevede di inoculare il siero, nel più breve tempo possibile, al numero più alto di persone attraverso una prima dose. Ritardando quindi la somministrazione della seconda. La sua osservazione arriva «alla luce della recente letteratura scientifica», e potrebbe presto essere accolta dall’Agenzia italiana del farmaco. Anche perché anche il ministro Speranza ha già avanzato all’Aifa la richiesta di una sola somministrazione a chi ha già contratto il virus.
Sempre sul tema vaccini, il presidente del consiglio ha anche fatto propria la linea dura nei confronti di quelle aziende che non rispettano gli impegni. Che, quindi, “non dovrebbero essere scusate”. Draghi ha sollecitato una decisa accelerazione, ricordando che per rallentare la corsa delle mutazioni occorre aumentare le vaccinazioni. A tal fine, ha detto, serve un’azione coordinata a livello europeo, rapida e trasparente.
Si è parlato anche di turismo, uno dei settori trainanti del nostro sistema economico. Con l’emergenza sanitaria non del tutto rientrata, l’Italia si sta muovendo in Europa per far sì che l’intero comparto possa ripartire a pieno questa estate. Da qui l’idea di introdurre e approvare un passaporto vaccinale. Una delle soluzioni proposte dai Paesi Eu per far fronte alla forte crisi che ha colpito il settore turistico a seguito della pandemia. Dovrebbe funzionare così: il viaggiatore vaccinato scarica un codice QR o un documento da un sito Web gestito dalle autorità sanitarie, e lo porta con sé mentre attraversa o visita un altro paese o stato. Senza impedimenti o restrizioni. In Francia, In in vista della riapertura di cinema, teatri e ristoranti chiusi durante la pandemia del Covid-19, stanno studiando anche per il “pass sanitario”. Lo ha annunciato Macron dopo la fine del Consiglio europeo, precisando che «occorre prepararlo fin da ora tecnicamente, politicamente e giuridicamente».