Dress code e stalking sulle borsiste: assolto il giudice Bellomo
Secondo il gip del tribunale di Bari, che ne aveva disposto l’arresto nel 2019, le borse di studio erano solo un espediente per realizzare un vero e proprio adescamento delle ragazze
Proscioglimento dalle accuse di stalking e violenza privata nei confronti di tre borsiste della scuola per magistrati “Diritto e scienza” per l’ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo. Questa la decisione presa dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Bergamo, dove il procedimento era stato trasferito da Bari a inizio 2021 per competenza territoriale. La formula adottata dal gup del tribunale di Bergamo è stata “Il fatto non sussiste”, e quindi ha prosciolto Bellomo da tutte le accuse, accogliendo la tesi della difesa. La decisione del proscioglimento è relativa per i capi d’imputazione riferiti a tre delle quattro borsiste. Per la quarta il gup ha rinviato gli atti alla procura di Massa Carrara, competente per territorio.
PER IL GIUDICE ACCUSE DI STALKING E VIOLENZA PRIVATA
Francesco Bellomo era accusato di aver esercitato pressioni sulle borsiste imponendo, fra l’altro, rigide regole sull’abbigliamento, arrivando anche a controllare profili social e frequentazioni delle allieve. L’ex giudice del Consiglio di Stato, sospeso dal 2017, era imputato per stalking e violenza privata nei confronti di quattro ex allieve della scuola di alta formazione per aspiranti magistrati in cui insegnava. Secondo il gip del tribunale di Bari, che ne aveva disposto l’arresto nel 2019, le borse di studio erano solo un espediente per realizzare un vero e proprio adescamento delle ragazze. Il Tribunale del Riesame lo aveva poi rimesso in libertà, imponendogli il divieto di insegnamento. La difesa aveva sollevato la questione dell’incompetenza territoriale, poi accolta dal giudice. Adesso l’assoluzione: «È la fine di un incubo», ha sintetizzato l’avvocato difensore Migliucci. Con Bellomo era imputato anche il pm Davide Nalin: assolto anche lui.
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