«Driver’s Anatomy»: la F1 rivissuta da un punto di vista anatomico
Un libro scritto da Luigi Ansaloni, che ripercorre settant’anni di Formula Uno rileggendoli attraverso quelle particolarità fisiche che hanno reso famosi i piloti
La copertina del libro scritto dal Luigi Ansaloni
DAL FEGATO DI VILLENEUVE ALLE SPALLE DI SENNA
Perché è grazie a quei corpi che questo sport è entrato nell’immaginario collettivo come sinonimo di grinta, coraggio, rischio e adrenalina. Corpi donati alla scienza della velocità. Corpi normali ma capaci di far eseguire cose che proprio normali non sono. Corpi attraverso i quali passa la gioia, il dolore, la vita, la morte e la gloria. Dentro quei corpi si nasconde la grandezza del pilota, come il “fegato” di Villeneuve, sinonimo di coraggio e follia, o il cuore di Alonso, caldo quanto lui ma a volte traditore. E poi gli occhi di Cervert, spenti per sempre in un pomeriggio americano, le spalle di Senna, abituate a calibrare la guida del suo bolide come a portare il peso di una nazione. Particolari curiosi come il ventre di Juan Manuel Fangio o le braccia di Nuvolari, i primi campionissimi. Prefazione di Fabio Tavelli, giornalista di Sky e presentatore di “Race Anatomy”, il programma che va in onda dopo i Gran Premi la domenica di gara.
L’autore: Luigi Ansaloni, 39 anni, grazie a clamorose botte del suddetto culo, è riuscito a trasformare il suo sogno in lavoro. Esperto di tennis, ha più di trenta tornei dello slam come inviato, scrive per Oktennis. Co-autore di due libri dedicati a Roger Federer (“18” e “20”), ama la racchetta ma anche i motori: si alzava a sette anni alle 4 del mattino per vedere Prost, Senna e le Ferrari correre e lottare. Voleva chiamare suo figlio Ayrton, ma ha avuto in dono una meravigliosa Alice.