Tre arresti e oltre 30 chili di droga sequestrata a Palermo. Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando Provinciale sono intervenuti in zona Villaggio Santa Rosalia, dove hanno notato un box dal quale proveniva un forte odore di sostanza stupefacente. L’operazione si è conclusa con l’arresto, in flagranza di reato, di tre soggetti. Sequestrati quasi 30 chili di hashish, suddivisa in panetti, e 1,1 chili di cocaina, per un valore al “dettaglio” di circa 400mila euro.
I Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, durante un turno di servizio serale di controllo del territorio, hanno notato a distanza un soggetto che apriva con molta circospezione la saracinesca di un box per consentire l’ingresso di un’auto.
I militari, dopo aver rilevato che una seconda auto sopraggiungeva sul luogo, hanno deciso di avvicinarsi al box e, avvertendo da subito un forte odore di sostanza stupefacente, sono prontamente intervenuti. All’interno hanno così sorpreso tre soggetti intenti ad armeggiare con fare furtivo all’interno dell’auto.
Con l’ausilio del cane pastore tedesco “Nico” dell’unità cinofila, si è quindi proceduto alla perquisizione delle auto. All’interno del mezzo nel box sono stati rinvenuti 150 panetti di hashish riportante la scritta “BIO” e un panetto di cocaina con la scritta “550”. Erano occultati all’interno dei pannelli delle portiere nonché nel vano adibito alla ruota di scorta nel cofano posteriore.
Dai documenti rinvenuti a bordo delle due vetture si è potuto ricostruire l’itinerario dei veicoli: presi a noleggio in Piemonte, erano serviti per il trasporto dello stupefacente rinvenuto, dalla Puglia in Sicilia. Pertanto, i tre soggetti, tratti in arresto, sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha disposto la traduzione presso la Casa Circondariale Pagliarelli. Sequestrata la sostanza stupefacente.
Si evidenzia che il provvedimento cautelare in argomento è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.