Giro di droga nel quartiere Altarello di Baida, la base nella taverna ritrovo degli ultras del Palermo: 7 misure cautelari

Le indagini hanno permesso di documentare anche un episodio estorsivo e di identificare un indagato quale indiziato di furto in abitazione

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Giro di droga nel quartiere Altarello di Baida, e non solo. Nelle prime ore di stamani, i Carabinieri della Compagnia di Monreale hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di 7 persone. In due casi si tratta di custodia cautelare in carcere, in quattro di arresti domiciliari e, infine, un sottoposto ad obbligo di dimora e di presentazione alla P.G. I sette sono indagati a vario titolo per i reati di “Produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti”, “Tentata estorsione” e “Furto in abitazione”.

Il provvedimento – emesso dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Palermo, nel corso delle indagini preliminari, su richiesta della Procura di Palermo – è frutto di una complessa attività investigativa condotta dai Carabinieri di Monreale tra l’agosto 2020 ed il marzo 2021. Costituisce il proseguo dell’operazione “Panaro” che nel luglio scorso aveva condotto all’arresto in custodia cautelare di 4 persone.

Giro di droga nel quartiere Altarello di Baida

Secondo il G.I.P., l’indagine ha consentito di raccogliere un grave quadro indiziario a carico degli indagati relativamente alla vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti nel quartiere Altarello di Baida, nonché di approfondire i rapporti criminali e i canali di approvvigionamento dello stupefacente documentando anche un tentativo di estorsione finalizzato a riscuotere il pagamento di un ingente quantitativo di droga.

L’attività investigativa condotta ha consentito di:

– rilevare che gli indagati (due dei quali colpiti da misura ed altri quattro soggetti destinatari di avviso di garanzia) si sarebbero occupati della gestione di una piazza di spaccio all’interno del quartiere Altarello di Baida di Palermo ove sarebbe avvenuta la vendita al dettaglio di cocaina, crack, hashish e marijuana. Gli stessi soggetti risulterebbero inoltre avere rapporti – che si estrinsecavano nella collaborazione nello smercio di stupefacenti e nella pacifica convivenza con suddivisione territoriale dell’attività di spaccio – con gli arrestati nel luglio scorso nell’ambito dell’operazione “Panaro”, individuati quali gestori di una piazza di spaccio collegata a quella degli odierni indagati ed operante nel limitrofo quartiere di Bocca di Falco;

– stimare l’assai fiorente giro d’affari in circa 100.000 euro su base annua, nonché individuare la base operativa del gruppo in una taverna abusiva adibita a ritrovo della tifoseria ultras del Palermo. Qui si sarebbe svolta gran parte dell’attività illecita, dalla preparazione dello stupefacente allo smercio al dettaglio;

– individuare i canali di approvvigionamento dello stupefacente, individuando due degli indagati quali grossisti che sarebbero stati dediti all’attività di rifornimento costante della piazza di spaccio.

Estorsione e furto

Le indagini hanno permesso anche di documentare un episodio estorsivo. Due dei soggetti colpiti da misura avrebbero richiesto ai gestori della piazza di spaccio il pagamento di un ingente quantitativo di droga risalente a cinque anni prima, riferendo di agire per conto della famiglia mafiosa di Santa Maria del Gesù. Il credito vantato sarebbe dovuto servire a sostenere le spese per il sostentamento dei detenuti del mandamento.

È stato inoltre identificare un ulteriore indagato quale indiziato di un furto in abitazione. Nel corso di quest’ultimo sarebbe stata sottratta refurtiva di ingente valore e registrato l’interessamento dei soggetti che sarebbero stati coinvolti nell’attività di spaccio al fine di indurre il predetto a restituire quanto sottratto con lo scopo di alleggerire l’attenzione delle Forze dell’Ordine sulla zona.

Perquisizioni domiciliari

Durante l’operazione i militari hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di uno degli indagati destinatario della misura degli arresti domiciliari. Hanno così rinvenuto 220 grammi di cocaina pura in cristalli e la somma di denaro di 2.415 euro, provento della illecita attività di spaccio per cui lo stesso è stato tratto in arresto in flagranza di reato.

Sei ulteriori soggetti, sempre indiziati con ruoli minori per lo smercio al dettaglio di stupefacenti, saranno destinatari di avviso di garanzia ed oggetto di perquisizioni domiciliari.

L’attività aveva già consentito nel corso delle indagini di effettuare tre arresti in flagranza di reato. L’operazione odierna è il frutto della costante azione di contrasto al grave fenomeno del traffico di stupefacenti che i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo conducono, senza sosta, attraverso l’incessante attività di controllo del territorio e la capillare presenza su tutta la Provincia di Palermo, con particolare riferimento alle aree ed ai quartieri più disagiati.

È obbligo rilevare che gli indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente. La loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

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