Traffico di droga a Brancaccio, 17 indagati: in azione anche corrieri da Campania e Calabria

Documentato anche un violento episodio a Carini: un sodale, pressato nel riscuotere somme di denaro urgentemente destinate ai fornitori calabresi, ha picchiato un debitore per strada, armato di una “cazzottiera”, davanti a un bambino e altri due sodali

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Traffico di droga a Palermo. Sono in tutto 17 i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip locale ed eseguita dalla Polizia su delega della Direzione Distrettuale di Palermo. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di vendita e cessione di sostanza stupefacente.

Traffico di droga a Brancaccio, 17 indagati

In particolare, la Squadra Mobile ha eseguito una misura di custodia cautelare in carcere a carico dei seguenti indagati, ritenuti gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (art. 74 legge sugli stupefacenti):

G.G. di anni 39;

F. M. di anni 44 ( già agli arresti domiciliari);

D.C.M. di anni 47;

D.S.M.V. di anni 44;

F.G , di anni 28;

G.P. di anni 46;

L.L. di anni 39.

L’ordinanza ha disposto anche le misure cautelari a carico dei seguenti indagati, ritenuti gravemente indiziati di vendita di sostanze stupefacenti (art. 73 legge sugli stupefacenti): in carcere per G. G. di anni 34 (già agli arresti domiciliari), M. S. di anni 44, M.G. di anni 51 (già detenuto), C. G. di anni 53 (già detenuto); arresti domiciliari per M. A. di anni 43 e, infine, obbligo di dimora e di presentazione alla p.g. F.A. di anni 29 (già detenuto), G. S. di anni 36 e M. S. A. di anni 27. Per U.M.L., 28 anni, solo l’obbligo di presentazione alla p.g.

Traffico di droga a Palermo, le indagini

L’operazione scaturisce da un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo –Direzione Distrettuale Antimafia, avviata tra il 2018 ed il 2020 su un contesto criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti e particolarmente attivo nell’area mandamentale di Brancaccio, storica enclave di Cosa Nostra. Il percorso investigativo avviato dalla narcotici ha seguito infatti il solco della precedente indagine antimafia, culminata nel maggio dello scorso anno con l’arresto di 31 soggetti indagati di appartenenza alla famiglia mafiosa del mandamento di Brancaccio, nonché di traffico di sostanze stupefacenti. Si trattava della cosiddetta operazione Tentacoli.

Canali di acquisto campani e calabresi

Nell’articolato contesto investigativo, realizzato mediante attività d’intercettazione e tradizionali servizi di osservazione, si è delineata l’operatività di un’associazione che operava trasversalmente sul territorio cittadino ed in provincia, impegnata quotidianamente nella ricerca e gestione di più fonti di approvvigionamento di hashish e cocaina, anche con canali di acquisto calabresi, oltre che una costante attività di cessione di stupefacenti.

Nella programmazione dei ruoli e degli incarichi è emerso che alcuni dei componenti erano attivi sul fronte dell’approvvigionamento, mentre altri, con funzioni più prettamente esecutive e anche separatamente tra loro si prodigavano nello smercio al dettaglio. Come illustrato dal gip nel corpo del provvedimento restrittivo, il vincolo che legava alcuni associati era analogo a quello di una società consortile con un programma criminale condiviso e temporalmente indeterminato con forniture reiterate e stabili, anche in via di esclusività e con prezzi di favore.

L’episodio violento a Carini

Le indagini hanno anche disvelato il carattere violento di alcuni componenti del gruppo criminale. Si è ricostruito ad esempio un violento episodio avvenuto a Carini: un sodale, pressato nel riscuotere somme di denaro urgentemente destinate ai fornitori calabresi, avrebbe incontrato per strada un suo acquirente di stupefacente nonché suo debitore e, armato di una “cazzottiera”, lo ha picchiato violentemente davanti a un bambino e altri due sodali.

Nel corso delle indagini sono stati eseguiti anche diversi sequestri di sostanza stupefacente a titolo di riscontro. Un quantitativo complessivo di diversi chili di hashish importati dalla Campania e dalla Calabria, con arresti in flagranza dei corrieri incaricati al trasporto dello stupefacente.

Un indagato, destinatario del provvedimento restrittivo in carcere, risulta al momento irreperibile ma è attivamente ricercato. L’odierno provvedimento, emesso dal G.I.P. di Palermo sulla base delle risultanze investigative, si basa, allo stato, sui gravi indizi di colpevolezza. Le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertati in sede di giudizio; pertanto al momento tutti gli indagati devono considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.

Droga a Palermo: “Indagine conclusa nell’anniversario della strage di Capaci”

“L’operazione Bag, ultima costola dell’attività investigativa condotta sul mandamento mafioso di Brancaccio con le operazioni Tentacoli 1 e 2, consente di disarticolare un’associazione a delinquere dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti che riforniva sistematicamente diverse zone della città e della provincia di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti”. Così ha commentato il Questore Laricchia.

“Le 17 persone colpite dalla misura cautelare operavano in modo trasversale tra i mandamenti ed alcuni di loro si definivano “combinati” con famiglie di Borgo Vecchio e Porta Nuova. Le partite di droga provenivano dalla Campania e dalla Calabria. Ulteriore dimostrazione della collaborazione tra le famiglie nel core-business della droga, nonché dei rapporti di collaborazione con altre organizzazioni criminali. La conclusione dell’Operazione Bag nel giorno del 31° anniversario della strage di Capaci, assume per la Questura di Palermo un particolare significato.”

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