Droga nel Catanese, spaccio gestito da detenuto in carcere: 15 arresti

Emersa l’operatività di un sodalizio che avrebbe registrato guadagni da oltre 10mila euro a settimana. Tra i clienti anche percettori di reddito di cittadinanza. Coinvolto anche un Caf patronato, utilizzato per effettuare le consegne dello stupefacente

violenza

Spaccio di droga nel Catanese, coordinato dal carcere e gestito da una rete di individui. È quanto emerso dalla indagini dei Carabinieri del Comando provinciale di Catania, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 17 indagati. Questi sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, nonché spaccio di sostanze stupefacenti. Il gip ha disposto la custodia in carcere per 14 di loro e gli arresti domiciliari per uno. In due casi vige invece l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.

SPACCIO DI DROGA NEL CATANESE

Dalle indagini dei Carabinieri della compagnia di Gravina di Catania, coordinate dalla Dda etnea, è emerso che presunto promotore e organizzatore del traffico sarebbe un detenuto della casa circondariale di Caltagirone. Questi avrebbe comunicato con l’esterno grazie ad un cellulare introdotto illegalmente nel penitenziario.

Smerciando marijuana e cocaina a San Giovanni La Punta e nei vicini paesi etnei il “sodalizio” avrebbe registrato guadagni da oltre 10mila euro a settimana. L’operazione “Koala” si è avvalsa di intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e pedinamenti. Ha così delineato l’operatività di quello che sembra uno stabile sodalizio criminale, strutturato secondo una precisa suddivisione dei compiti. Si parla di “orari di lavoro” e una cassa comune.

Le metodologie per la distribuzione di droga sarebbero state quella della cessione al domicilio o in un altro luogo in cui si sarebbe trovato il cliente. Nel novero di questi ultimi, anche percettori di reddito di cittadinanza, che avrebbero comprato la droga proprio con i soldi del sussidio.

Tra i fornitori del sodalizio è emersa la figura di un incensurato, che ha un figlio detenuto ed in affari con il vertice dell’organizzazione criminale, e che, secondo l’accusa, avrebbe utilizzato i locali del Caf del patronato da lui gestito nel centro di Catania per effettuare le consegne della droga.

L’attività dei carabinieri ha permesso di sequestrare, in flagranza di reato, 110 grammi di cocaina e 750 grammi di marijuana.

CONTINUA A LEGGERE