Marcello Carini e Gianluca Mascia rappresenteranno la Sicilia al festival internazionale della danza sperimentale e performativa che si svolgerà quest’anno a Cuba, al teatro Martì, nella capitale L’Avana
Gianluca Mascia, componente della giuria vip, si esibirà con la variazione maschile tratta dal terzo atto del balletto “Raymonda”. Marcello Carini, anche lui membro della giuria vip, terrà una masterclass di danza contemporanea e durante il Gala porterà la sua coreografia “Remember”.
Ponte di confine e ambasciatore mondiale delle migliori risorse ed eccellenze coreutiche e coreografiche di tutto il mondo, il Ballet Beyond Borders è una solidissima realtà culturale, e ormai anche storica, che, abbracciando prima di tutto la sperimentazione, la comunicazione umana e la trasmissione espressiva, periodicamente convoca e lascia spazio ai migliori talenti della danza, chiamati ad appuntamenti annuali di altissima qualità e di ogni nazionalità.
Tutti i continenti, con la loro formazione e le loro tradizioni, vengono accolti e presentati al mondo attraverso la danza, in forma di festival poliformale, che diviene il nodo forte di un tirone che tiene in piedi, senza omettere nessuno, tutta la danza, come una scenografia, sullo stesso palcoscenico. Tra i numerosi festival destinati all’arte della danza, il Ballet Beyond Borders si distingue non soltanto per la qualità dei suoi ospiti o dei suoi candidati, ma, prima di tutto, per la sua apertura verso il mondo intero, senza lasciarsi indietro nessuna risorsa, nessun Paese.
«Siamo felici e onorati – dicono i due danzatori – di poter condividere e portare la nostra passione oltre confine, da chi, come noi, ama superare i confini. Dopo tanti anni di carriera insieme, al Teatro Massimo di Palermo, condivideremo un palcoscenico internazionale splendido come quello del Teatro Martì. Siamo sicuri che Cuba ci regalerà emozioni uniche e ci lascerà qualcosa che certamente terremo sempre con noi».
Promesse di nuove alleanze per Marcello Carini e Gianluca Mascia, che non hanno mai smesso, anche con i loro allievi siciliani, di guardare oltre i confini, che certamente non sono soltanto una linea di limite tra uno Stato e un altro, ma un punto sempre nuovo e vincente dove incontrarsi: un palcoscenico universale dove il sipario non si chiude mai.