Durano un solo secondo i 50 milioni di Arcuri per rimborsare le mascherine alle aziende

Il Governo nel decreto “Cura Italia” aveva stanziato 50 milioni per l’operazione «Impresa sicura». Era previsto il rimborso al 100 per cento delle spese sostenute dalle aziende per mettere in sicurezza i locali e i lavoratori

Nel decreto legge Cura Italia approntato con l’aiuto di centinaia di esperti dal commissario straordinario Domenico Arcuri, il Governo aveva anche stanziato 50 milioni per l’operazione «Impresa sicura», cioè il rimborso al 100% delle spese sostenute dalle aziende per mettere in sicurezza i locali e i lavoratori. Quindi quanto speso per acquistare mascherine, guanti, detergenti, rilevatori di temperatura, camici e dispositivi per la protezione degli occhi. Ne aveva affidata la gestione a Invitalia, agenzia del ministero dell’Economia. Considerato che i soldi stanziati non erano molti, e per non scontentare nessuno, per l’assegnazione era stato scelto il sostema del  click day. 

POSSIBILE PRENOTARSI DAL 11 AL 18 MAGGIO

Come data d’avvio era stato scelto l’11 maggio. Dalle ore 9 di quel giorno le aziende avrebbero potuto iniziare a telefonare per prenotare il rimborso di questo contributo governativo relativo al  100%.delle spese sostenute. Nel bando di Invitalia  era stato anche fissato  il giorno di scadenza per prenotarsi:  era stato previsto il 18 maggio.

SOLO UN SECONDO 

Non si sa nè si capisce bene che tipo di previsioni avessero fatto gli esperti del Governo e di Invitalia. Perché in realtà  è successo che l’11 maggio, appena un secondo dopo le 9, per la precisione 1,046749 di secondi dopo, i soldi erano già finiti. Se li sono accaparrati le 3.150 aziende fortunate che sono riuscite a far passare  le telefonate per primi e quindi  hanno  “vinto” la prenotazione dei contributi.

NON RIMBORSO MA LOTTERIA

I risultati di questa che assomiglia più a una lotteria che ad altro, sono stati diffusi ieri: 2.925 imprese sono riuscite a prenotarsi nel primo secondo, altre 225 una frazione dopo. Poi basta, stop.  Le altre 205.676 aziende sono arrivate “tardi”, rimanendo a bocca asciutta. Magra consolazione, potranno rifarsi in parte con il credito d’imposta al 60% previsto dal successivo decreto Rilancio, che consentirà loro di compensare il 60% della spesa per i Dpi (Dispositivi di protezione individuale) già con il modello F24 con il quale si pagano tasse e contributi. I 3.150 fortunati “vincitori”, invece, potranno ora perfezionare la domanda, sempre on line, dalle ore 10 del 26 maggio alle 17 del primo giugno. Questa volta, in teoria, senza fretta