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“E la chiamarono Vigata. La Sicilia nel cuore”, presentato il libro di Pasquale Hamel

Si è tenuta all’Associazione ex dipendenti ARS di via Cavour la presentazione del libro “E la chiamarono Vigata. La Sicilia nel cuore” di Pasquale Hamel. Un’opera che esplora le profonde radici culturali e storiche di Porto Empedocle, ribattezzata Vigata nei romanzi di Andrea Camilleri. Hamel, con una scrittura evocativa e attenta ai dettagli, racconta storie e aneddoti di personaggi locali, offrendo un ritratto vivido e affettuoso della sua terra d’origine.

Struttura e Contenuti

Il libro è una raccolta di microstorie che spaziano da episodi quotidiani a memorie storiche, tutte legate dal filo comune della sicilianità e della particolarità di Porto Empedocle. L’autore presenta un’ampia gamma di personaggi, da quelli più eccentrici e originali a figure storiche significative, come Luigi Pirandello e Andrea Camilleri. Ogni racconto è intriso di una nostalgia affettuosa per un passato che, seppur lontano, rimane vivo nella memoria collettiva della comunità.

Stile Narrativo

Hamel utilizza uno stile delicato e ben tornito, capace di trasportare il lettore in un mondo ricco di colori e profumi, tipici della Sicilia. L’uso di citazioni e riferimenti letterari, come quelli a Pirandello e Camilleri, arricchisce il testo, conferendo una dimensione culturale profonda. La narrazione è fluida e piacevole, con un tono spesso ironico che rende la lettura scorrevole e coinvolgente.

Tematiche Principali

Tra le tematiche principali emergono l’amore per la propria terra, il senso di appartenenza e la resilienza della comunità empedoclina. Hamel sottolinea come Porto Empedocle, nonostante le sue dimensioni ridotte e le sfide del provincialismo, abbia saputo esprimere una vivacità e una creatività uniche, diventando un crocevia di incontri e scambi culturali. L’autore celebra la “sicilitudine” dei suoi concittadini, quella particolare forma di eccentricità che caratterizza gli isolani, rendendoli unici nel panorama italiano.

Personaggi e Aneddoti

Il libro è arricchito da aneddoti curiosi e divertenti, come l’incontro di Hamel con Andrea Camilleri sulla spiaggia o l’abbraccio fraterno tra Luigi Pirandello e il suo fratello Innocenzo. Questi episodi, pur nella loro semplicità, offrono uno spaccato autentico e sincero della vita empedoclina, mostrando come le storie personali si intreccino con la grande storia della Sicilia.

Conclusione

“E la chiamarono Vigata” è un omaggio sentito e appassionato alla terra natale di Pasquale Hamel. Il libro non è solo una raccolta di memorie e aneddoti, ma anche un invito a riscoprire e valorizzare le radici culturali e storiche della propria comunità. Attraverso le sue pagine, Hamel riesce a trasmettere al lettore l’amore per la sua Vigata, offrendo una lettura piacevole e arricchente.

In sintesi, l’opera di Hamel è consigliata a chiunque voglia immergersi nella storia e nella cultura siciliana, attraverso gli occhi di un autore che ha saputo raccontare con maestria e affetto le vicende del suo paese e della sua gente.

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Redazione PL