Grazie a Selvaggia Lucarelli, la Regione si accorge del problema dei rifiuti abbandonati in strada e delle discariche abusive. E’ una battuta, ma dà l’idea del modo di affrontare i problemi di certa politica, che pare spinta a intervenire sull’onda della risonanza mediatica, o delle emergenze; non della esigenza quotidiana dei cittadini di ottenere servizi decenti e una qualità della vita adeguata, mentre invece si trovano quotidianamente a dover affrontare condizioni spesso inaccettabili.
La vicenda che ha scosso il ferragosto siciliano, in soldoni, è questa: Selvaggia Lucarelli va in vacanza a Noto; il fascino dei paesaggi, il fasto del patrimonio artistico non bastano a distrarre il suo sguardo da una realtà alla quale noi siciliani siamo tristemente abituati e, in molti casi, rassegnati, ma che sconcerta la giornalista.
La giornalista si lamenta dei continui blackout nella villa di Vendicari, affittata per il suo soggiorno. Il sindaco del comune siracusano, Corrado Bonfanti, replica su Facebook: “Il suo disagio merita rispetto, ma allo stesso modo la nostra città e il nostro territorio meritano, anzi esigono altrettanto rispetto”.
Il primo cittadino sostiene di scrivere a nome di imprenditori, commercianti e di un’intera comunità che si sente offesa dalle parole della giornalista. Ma i blackout non sono il problema più grave. La giornalista rincara la dose e denuncia che “Noto è stretta in una morsa di rifiuti prepotente e nauseabonda”. Rifiuti che sono ovunque, scrive Lucarelli, “discariche abusive ovunque”. Il problema, spiega, è che a Noto la raccolta differenziata è obbligatoria, ma a chi evade la tari o a chi è abusivo non sono consegnati i contenitori; non esistono i cassonetti e, quindi, la gente butta tutto per strada.
Dopo la denuncia della giornalista sui rifiuti per strada a Noto, il botta e risposta polemico, tutto via social, prima di essere ripreso dalla stampa, con il sindaco della città del Barocco, l’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità della Regione siciliana, Daniela Baglieri, ha telefonato al sindaco netino per manifestargli ampia disponibilità a collaborare per promuovere iniziative di sensibilizzazione dei cittadini per incentivare comportamenti virtuosi.
La Sicilia, a partire dal capoluogo, Palermo, dove ha sede il governo della Regione, dunque anche l’assessorato di Baglieri, è deturpata da discariche abusive; ma per far dire all’esponente della giunta Musumeci che “non è ammissibile che il valore delle risorse turistiche del territorio siciliano venga deturpato a causa dei rifiuti abbandonati per strada”, occorreva la risonanza e la visibilità che la Lucarelli ha dato a quello che, scrive sempre Baglieri, “non è un problema nuovo e non rappresenta affatto un bel biglietto da visita per le nostre città”.
C’è da chiedersi perché, allora, non si sia intervenuti prima, in maniera strutturata, programmata e efficace in modo da prevenire certi fenomeni che, oltre a non essere un bel biglietto da visita, rappresentano un serio problema di igiene e sanità pubblica.
Continuando con le battute, vorremmo invitare Selvaggia Lucarelli a Palermo, dove la raccolta differenziata è un miraggio, per mostrarle le strade della città, specialmente in periferia. Perché se basta la visibilità, il nome di chi fa le denunce, per smuovere ingranaggi bloccati dalla ruggine politica e burocratica, questo è quello che serve. Certamente, poi alle dichiarazioni devono seguire le azioni concrete, e questa è tutta un’altra storia.