Storie e leggende palermitane nel romanzo “El Diablo” di Fabio Ceraulo
Edito da Le Mezzelane di Ancona, il romanzo è disponibile sia in versione e-book che cartacea
Una miscellanea di mito, storia e leggenda, arricchita da un misterioso giallo, denso di mistero e ricco di immagini, che racconta Palermo in modo dettagliato e preciso.
“El Diablo“, il nuovo romando dello scrittore palermitano Fabio Ceraulo edito da Le Mezzelane, casa editrice di Ancona, è già in distribuzione dallo scorso mese di novembre, sia in versione e-book che cartacea. In un intreccio di tematiche che trovano le radici nel lontano passato della città, ma che si rivelano sempre di grande attualità, l’idea del romanzo, nata per caso su suggerimento all’autore da parte di un conoscente, risale a circa tre anni fa. Essa ripercorre sullo sfondo le vicende legate ai Beati Paoli che, nell’immaginario collettivo suscitato da Luigi Natoli, rappresentano una setta chiusa e ristretta di giustizieri pronti a tutto per ottenere un certo potere. “Ho sempre scritto, finora, storie inerenti alla città di Palermo – spiega l’autore – e un mio conoscente mi suggerì di scrivere qualcosa sulle due leggende popolari più famose in Sicilia, ovvero il delitto della Baronessa di Carini e i Beati Paoli” Da studi recenti, è emerso come la leggendaria setta – che tutti credevano formata da paladini della giustizia in attività nel primo settecento – fosse in realtà l’esatto contrario, ovvero l’inizio di quel fenomeno chiamato criminalità organizzata.
“Ma non ci sono documenti ufficiali che ne provano l’esistenza – precisa Ceraulo – solo qualche riferimento storico relativo al cinquecento”.
Nello stesso secolo, avvenne il delitto della baronessa Laura Lanza, uccisa nel suo castello di Carini dal padre Cesare. Anche qui, ipotesi, leggende, fascino secolare. Ma, da investigazioni recenti, pare ci fosse dell’altro, ovvero interessi economici e accordi feudali non rispettati.
“Ho provato a rispolverare le due antiche leggende associandole a un’ indagine fatta nei giorni nostri – chiarisce lo scrittore – e una serie di circostanze lega i due fatti, con taglio da thriller poliziesco a sfondo storico”.
“La cosa singolare è l’interesse ricevuto da una casa editrice non siciliana – conclude Ceraulo – che si è appassionata allo scritto a tal punto da volerlo pubblicare”.
AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI STORICO – ISTITUZIONALI
Ambientato nella Palermo 2012, in una via Squarcialupo crogiuolo di culture e storie cittadine, la narrazione parte dal Conservatorio “Vincenzo Bellini”.
Durante degli scavi dell’acquedotto, si assiste al rinvenimento di documenti antichissimi su base cartacea, risalenti addirittura alla fine del XVI secolo, capaci non solo di suscitare attenzione tra addetti ai lavori e semplici curiosi, ma anche di stimolare una certa organizzazione.
Non a caso, nella storia intervengono la Soprintendenza ai Beni Culturali e l’Università degli Studi di Palermo per procedere allo studio dei manoscritti rinvenuti.
<<Durante degli scavi effettuati dagli operai dell’acquedotto nei sotterranei del conservatorio Vincenzo Bellini, vengono rinvenuti antichi documenti cartacei risalenti alla fine del sedicesimo secolo. La direzione dei beni culturali incarica la giovane e brillante studentessa Silvia Romano, esperta di manoscritti, di esaminarli. La ragazza, aiutata dall’amico Riccardo, ottimo latinista, scopre un vecchio diario, dettato in punto in morte da un notaio al figlio, che contiene rivelazioni sconvolgenti su una delle leggende siciliane più famose e controverse, ovvero il delitto della baronessa di Carini, avvenuto nel 1563, e alle questioni a esso legate. Il manoscritto desta subito l’interesse di alcuni loschi individui, eredi di una antica confraternita che si muove nell’ombra. Tra un efferato delitto su cui indaga la polizia e il legame dei fatti remoti con un altro mistero secolare, quello della setta dei Beati Paoli, i due ragazzi riportano a galla verità tutt’oggi scomode>>.
CENNI SULL’ AUTORE
Fabio Ceraulo ha conseguito la maturità classica e ha lavorato nel settore turistico per diversi anni. Appassionato di storia e arte, soprattutto della sua città natìa, Palermo. Il suo esordio letterario avviene nel 2012, con la pubblicazione della raccolta di racconti dal titolo “Palermo nascosta”. Nel 2013 ha partecipato all’antologia “Certe strade semideserte” e, nel 2014, ha prodotto una seconda raccolta di racconti dal titolo “Palermitando”. Nel 2015, il romanzo ” Il tredicesimo giorno”, segna il suo debutto con questa forma testuale che lo porterà a Trento in occasione di “Palermo Capitale della Cultura 2018”. Nel 2016 ha preso parte al progetto di beneficenza “Io scrivo per voi” con un e-book i cui proventi sono stati devoluti per sostenere i terremotati del centro Italia; nello stesso anno, ha partecipato ad un’altra antologia a scopo benefico, “Palermo dietro i vetri” a favore di un ospedale cittadino, per la quale ha ricevuto una lettera di encomio dalla Presidenza della Repubblica. Nel 2017, è approdato al romanzo storico con l’opera “Anima di polvere“, presentato anche in diverse scuole siciliane. Nel febbraio 2018 ha formato, assieme ad altri scrittori, il “Nuovo Collettivo Autori”, con il quale ha organizzato reading e presentazioni di testi. Successivamente, è uscita l’antologia “Sarà tre volte Natale” con tre racconti dei componenti del Collettivo, seguita, nel 2019, da un’ altra antologia intitolata “Tutta colpa della luna” con quattro racconti dedicati al cinquantenario dell’allunaggio. Ad ottobre dello stesso anno, ha pubblicato “Vertigo – Il commercio dell’inferno”, un racconto “lungo” tratto da una storia vera; anche in questo caso gli incassi sono stati devoluti in beneficenza.