Elena Del Pozzo, la zia sulla madre della piccola uccisa: “Voleva incastrare mio fratello”

Le dichiarazioni della sorella del padre della piccola Elena

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Il corpo della piccola Elena Del Pozzo è stato ritrovato. Martina Patti, la mamma di 23 anni che ieri aveva denunciato il sequestro della figlia, ha confessato di essere in realtà l’autrice dell’omicidio.

Contro di lei arrivano le dichiarazioni della zia della piccola Elena, Martina Vanessa Del Pozzo, sorella del papà della bambina. “Era completamente anaffettiva – dice la ragazza ai giornalisti -. Con la bambina era affettuosa e aveva pazienza, aveva anche degli attimi strani però. Come quando le ha dato schiaffi nella coscia. Quando litigava con mio fratello, una volta l’ha spinta. Era come se questa bambina lei la correlasse a mio fratello”.

La giovane riferisce anche un episodio risalente allo scorso anno, quando il papà di Elena fu accusato di una rapina in gioielleria, venendo poi scagionato. “Quando dal carcere passò ai domiciliari, sotto casa sua abbiamo trovato un biglietto con scritto: “Non fare lo sbirro, attento a quello che fai'”. Mio fratello non sa niente. Noi non sappiamo niente”.

La ragazza prosegue. “Siccome però mia cognata ha detto che questi tre uomini incappucciati hanno fatto riferimento al biglietto, lei voleva incastrare mio fratello! – ragiona la giovane -. Ma io non potevo pensare mai che fosse una bugia”.

Elena, il finto rapimento e la confessione della madre

Quel rapimento a Tremestieri Etneo, in realtà, non era che una messa in scena per coprire l’omicidio. Martina Patti, che con la figlia abitava a Mascalucia, aveva detto che tre uomini incappucciati – di cui uno armato – le avevano preso la bambina all’uscita dall’asilo. Nessun testimone avrebbe assistito alla scena; la donna non avrebbe inoltre allertato subito il 112 ma sarebbe prima tornata a casa per presentarsi solo successivamente, insieme ai parenti, dai Carabinieri.

Un racconto che non ha convinto gli inquirenti. Nella notte “la madre era stata lungamente sentita”, ha spiegato il procuratore Carmelo Zuccaro. Un “lungo interrogatorio”, dove “le erano state contestate varie incongruenze”. “Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere – aveva aggiunto il procuratore – e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni, presumibilmente confessorie”.

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