Elezioni, Armao: “Silenzio vergognoso sul tema del contrasto alla mafia”

Le dichiarazioni in conferenza stampa a Palermo

armao

“Con il voto segreto la Sicilia non farà mai un passo in avanti. Bisogna eliminare la generalizzazione del voto segreto che è inaccettabile in un Parlamento moderno. Una pratica infame che sceglie chi non ha il coraggio di assumersi le sue responsabilità”. Così ha dichiarato a Palermo, nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma elettorale, Gaetano Armao, vice presidente uscente della Regione Siciliana e candidato governatore con Azione e Italia Viva.

“In questa campagna elettorale c’è un silenzio assordante, vergognoso, sui temi della legalità e del contrasto alla mafia – ha aggiunto Armao nel corso dell’evento -. Tutti pronti a celebrare i 30 anni di Falcone e Borsellino e poi il tema della legalità è totalmente sopito in campagna elettorale. Noi partiamo da una modifica dello Statuto con una legge voto che reciti ‘Il popolo siciliano ripudia la mafia, strumento di oppressione della libertà e del diritto di ogni cittadino'”.

ARMAO: “NON SIAMO COME I CINQUE STELLE”

“L’hanno detto a livello nazionale sia Calenda che Renzi e lo ripetiamo anche noi in Sicilia. Noi non siamo come i Cinque Stelle che dicevano che non si sarebbero alleati con nessuno e si sono alleati con tutti”. Così ha sottolineato il candidato alla presidenza della Regione. 

“Abbiamo una posizione molto più concreta e seria, nel senso che se ci sono proposte, da qualsiasi soggetto arriveranno, ci confronteremo con libertà e serietà purché sia chiara una cosa: il gruppo di pre-potere che ha cercato in questi anni di condizionare il governo senza riuscirci, e ha defenestrato quel galantuomo di Nello Musumeci, con noi non avrà nulla a che vedere”. 

ARMAO: “IL TERZO POLO AGO DELLA BILANCIA”

Gaetano Armao ha proseguito sulla posizione della compagine politica. “Il terzo polo, che raggruppa la lista Azione con Calenda e Italia Viva di Renzi – ha detto – si propone a Roma come in Sicilia come l’ago della bilancia, la forza di equilibrio tra due schieramenti che sembrano sempre più andare a gambe all’aria, con conflitti interni e litigiosità”. 

“Basti pensare a quello che è successo a sinistra con le primarie fatte insieme da Pd e Cinque Stelle e poi la lite del giorno, e nel centrodestra con uno stato permanente di litigiosità”.

L’evento ha visto il collegato da remoto di Carlo Calenda, leader di Azione. “Siamo in un momento in cui si dicono pronti a governare ma in realtà non lo è nessuno – ha dichiarato quest’ultimo -. La coalizione a sinistra non fa alleanze nemmeno con chi li appoggia; a destra, Berlusconi e Salvini voterebbero un governo Marco Rizzo pur di non votare un governo Meloni”.

In videoconferenza anche Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie nel governo Draghi. “Spesso l’Autonomia siciliana è stata usata non nell’interesse della Sicilia – ha affermato -. Troppe volte mi è capitato di impugnare leggi che erano palesemente incostituzionali e palesemente senza copertura approvate dal parlamento regionale solo per acchiappare qualche voto. Armao chiamava per dire che questa legge o quella legge non erano coperte o generavano debito. Credo che ci sia bisogno di persone così”.

 

Foto da Facebook Gaetano Armao

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