Emergenza abitativa a Palermo, consegna del primo alloggio con il progetto “Facciamo casa”
Questa mattina, presso la sede dell’Assessorato alle Politiche Abitative di Palermo, l’assessore Fabrizio Ferrandelli ha illustrato i dettagli del progetto “Facciamo Casa”, un’iniziativa sperimentale nata con l’obiettivo di affrontare l’emergenza abitativa e migliorare le condizioni degli alloggi comunali.
Il progetto, avviato alla fine dello scorso anno, è frutto della collaborazione tra l’Assessorato Emergenza Abitativa, l’Associazione “Idea e Azione”, l’Uepe (Uffici locali per l’Esecuzione Penale Esterna), insieme a Rap e Reset.
“Facciamo casa”, inaugurato il primo alloggio
L’iniziativa è destinata a persone fragili, già in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio, ma che non dispongono delle risorse per sostenere i costi dei lavori di ristrutturazione necessari. Proprio oggi, l’assessore Ferrandelli ha consegnato le chiavi del primo alloggio ristrutturato nell’ambito del progetto, con il contributo di persone in esecuzione penale esterna che, sotto la supervisione dell’Associazione “Idea e Azione”, hanno partecipato attivamente ai lavori di recupero dell’abitazione.
“Facciamo Casa” non è solo un’iniziativa di recupero edilizio, ma anche un’opportunità di reinserimento sociale per coloro che stanno seguendo un percorso di giustizia riparativa. Ferrandelli ha spiegato che l’obiettivo del progetto è migliorare la qualità degli edifici popolari, ma anche fornire supporto alle persone in difficoltà economica, che spesso non possono permettersi le spese per la manutenzione ordinaria delle loro abitazioni.
Ristrutturazione e inclusione sociale per i soggetti fragili
Gli interventi svolti riguardano principalmente lavori di imbiancatura, ripristino degli impianti elettrici e idraulici e, quando possibile, anche il recupero di arredi, come nel caso delle donazioni della Caritas, che hanno contribuito a rendere gli alloggi più accoglienti e sicuri. L’assessore ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato sociale per garantire che questi interventi possano realizzarsi e avere un impatto positivo sulle persone coinvolte.
“Il nostro modello di politica della casa promuove l’inclusione sociale, la dignità e il benessere delle persone più vulnerabili”, ha aggiunto Ferrandelli. Il progetto, infatti, non solo si occupa di riqualificare gli spazi abitativi, ma anche di favorire l’integrazione sociale attraverso il coinvolgimento di chi sta percorrendo un cammino di riabilitazione sociale. Un ringraziamento particolare è stato rivolto agli operatori di Rap e Reset per il loro contributo nelle operazioni di smaltimento dei vecchi arredi e nella pulizia degli spazi.