Emergenza idrica a Palermo, nonostante le piogge la situazione resta critica: “Invasi al -60% rispetto al 2024”

acqua

“La situazione sul fronte dell’emergenza idrica nel palermitano resta drammatica”. Così ha dichiarato l’amministratore unico di Amap Giovanni Sciortino ai consiglieri durante un’audizione in quarta commissione. Sciortino ha ribadito che, nonostante le piogge recenti, ancora non si è pervenuti ad un livello ottimale di normalizzazione: la situazione, insomma, resta comunque drammatica. Sono stati implementati anche alcuni pozzi, ma si deve distinguere formalmente l’approvvigionamento idrico per Palermo e per la sua provincia perché sono molto diversi.

Emergenza idrica a Palermo, la situazione resta critica

In base alle riserve idriche attuali – hanno ribadito i tecnici dell’azienda municipalizzata – con i metri cubi disponibili, si arriverebbe a gestire il sistema fino a marzo. Le piogge dei mesi scorsi purtroppo sono state inferiori alle previsioni. “Si aspettano miglioramenti dell’approvvigionamento di altre fonti rispetto alle sorgenti dell’Oreto e altri pozzi per una portata complessiva di 200-300 litri – hanno detto in commissione i tecnici Amap -, e comunque i quattro invasi restano in sofferenza e hanno volumi utili, che sono di poco aumentati considerato la scarsità di piogge”.

“I dissalatori sono impianti utili per l’emergenza che, però, costano molto in termini di gestione e in definitiva agli utenti finali. Si sta tentando di rimediare con la potabilizzazione di altri corsi d’acqua, con progettazioni in corso. Le precipitazioni verificatesi nei giorni delle festività natalizie hanno consentito di accumulare circa 2,7 milioni di metri cubi d’acqua negli invasi”, ha aggiunto.

La situazione degli invasi

I quattro invasi (Poma, Rosamarina, Scanzano e Piana degli Albanesi) attualmente registrano, rispetto allo stesso periodo del precedente anno, una riduzione percentuale di oltre il 60%. La situazione degli invasi resta molto grave. Il lago Poma può contenere 78 milioni di metri cubi. Al momento ce ne sono 17,27 con un volume potabile di 8,92. Ciò significa che continuando così si esaurirà l’8 maggio 2025. La diga Rosamarina ha una capacità di 100 milioni di metri cubi. Al momento ce ne sono 10 milioni con valore idropotabile di 1,59. Potrebbe esaurirsi il 23 febbraio. Lo Scanzano ha, invece, una capacità di 17 milioni di metri cubi. Al momento ce ne sono 3,36, idropotabile 2,33. Per l’Amap è una riserva strategica. Il Lago di Piana, infine, ha una capacità di 32 milioni di metri cubi. Al momento ce ne sono 5,51, idropotabile 3,51. Il 4 giugno potrebbe esaurirsi. A fronte di 227 milioni di metri cubi, ce ne sono appena 36 e di questi 16 idropotabili. “Per questo il livello di attenzione per l’emergenza idrica nel territorio della provincia di Palermo deve rimanere alto”.

Confermate le misure attive

“Allo stato attuale rimangono, di conseguenza, confermate tutte le misure di riduzione dell’immissione in rete attuate già a partire dai primi mesi dello scorso anno consistenti in limitazioni di pressione nei distretti centrali della rete di Palermo e razionamento per un giorno la settimana negli altri distretti, secondo la programmazione già comunicata – dicono dall’azienda -. Amap è in continuo contatto con la Cabina di Regia per l’Emergenza Idrica in Sicilia e con le Amministrazioni Comunali. Al fine di aggiornare costantemente la popolazione sull’evolversi della situazione, sul sito di Amap verranno pubblicati, con cadenza settimanale a partire dal prossimo 17 gennaio, i dati relativi ai volumi utili accumulati negli invasi che alimentano il sistema idropotabile gestito”.

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