L’emergenza migranti non accenna ad arginarsi e, con essa, aumenta la paura dei celeberrimi “contagi d’importazione” che stanno impensierendo anche altre zone in Italia, ad esempio i romeni a Roma. La Sicilia, per via della sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, è uno dei lembi di terra presi d’assalto da chi fugge da un presente tragico cercando un domani migliore. Lampedusa sta attualmente ospitando oltre 1.000 migranti e protrebbe tenerli molti di meno. Tra fughe, vedi Pozzallo, e riscontri di positività al Covid-19, l’Isola trema e s’interroga. Anche il Viminale ha ammesso la difficoltà nel gestire la situazione attuale.
È una situazione davvero difficilissima da arginare. Non solo per i migranti, ovviamente. Tantissime navi, ma anche piccole imbarcazione, stanno attraccando in Sicilia affollando in modo massiccio la nostra isola più a sud. Il problema, purtroppo, non riguarda soltanto la prima accoglienza: come specificato da Rugger Razza, assessore alla Salute della Regione Siciliana, è praticamente impossibile svolgere il test del tampone a tutte le persone che arrivano dall’Africa. Il rischio concreto, ovviamente, è generare focolai da Coronavirus.
Anche il Viminale ammette il problema dicendo a chiare lettere che il “contesto senza precedenti, è molto più complessa rispetto agli anni precedenti“. La colpa di questa massiccia migrazione è del Covid-19 che “che ha colpito duramente non solo i paesi del nord Africa alimentando un eccezionale flusso di migranti economici verso l’Ue“. Gli sbarchi “si sono più che moltiplicati in un brevissimo lasso di tempo, sono evidenti le complessità organizzative“.