Nel Sud Italia è scattata l’emergenza migranti. E non solo in Sicilia. Anche la Calabria ha avuto a che fare, nelle ultime ore, con gli sbarchi di extracomunitari e la popolazione calabrese, impaurita da nuovi possibili focolai, ha reagito protestando vibratamente. Jole Santelli, numero uno della Regione, ha minacciato di bloccare tutte le navi in arrivo. Più a sud, dopo lo Stretto di Messina, la situazione non è certo migliore: i migranti continuano ad arrivare attraccando in quel di Lampedusa. Con i centri d’accoglienza pieni ed il pericolo costante di attivare nuovi focolai “d’importazione” da Coronavirus, anche Nello Musumeci ha alzato la voce richiamando l’attenzione di Roma. Urgono contromosse e da Palazzo d’Orleans sono giunte le prime decisioni per gestire la situazione d’emergenza.
Calabria e Sicilia chiedono aiuto e rispetto al Governo italiano. Le due regioni sono state prese d’assalto dagli sbarchi ed il rischio di generare un nuovo picco epidemico è discretamente alto. Nel richiamare l’attenzione generale, Nello Musumeci ha alzato i toni richiamando all’ordine l’esecutivo di Giuseppe Conte:
“A proposito, ci dica il Ministro se sono stati utilizzati i tamponi prima di trasferire i migranti da una parte all’altra della Sicilia. Se così non fosse sarebbe grave. E ancora non mi è chiaro: il Governo Conte delibera o no lo stato di emergenza per Lampedusa, come chiesto dal Comune e dalla Regione? Ed ancora, possiamo finalmente conoscere quale protocollo il Ministro dell’Interno ritiene debba essere seguito per tutelare migranti e cittadini? Il silenzio di Roma con chi ha la responsabilità costituzionale di tutelare la salute dei siciliani è diventato insopportabile e viola il principio di leale collaborazione cui anche il Premier Conte dice di uniformarsi. O si concorda – sul piano sanitario – ogni azione con la Regione o non siamo più disponibili ad essere chiamati solo a supplire le gravi omissioni del Governo centrale. Si diano una regolata!”
Intanto, Luciana Lamorgese, Ministro degli Interni, ospiterà in videoconferenza un vertice con gli omologhi di Germania, Francia, Spagna e Malta e di Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania con l’obiettivo di ricevere una collaborazione sempre più stretta da tutti i Paesi chiamati in causa sul flusso dei migranti. Le parole di Nello Musumeci, però, attivano anche il piano d’emergenza previsto dal numero uno della Regione per la Sicilia: verranno rafforzati i controlli della quarantena a Lampedusa, sede principale degli sbarchi, e verranno inviati test rapidi per individuare con più celerità i contagiati da Coronavirus. Un inizio, in attesa dell’intervento perentorio di Roma.