Emergenza migranti, Razza lancia l’allarme «Impossibile fare il tampone a tutti»

L’assessore alla Salute della Regione Siciliana fa il punto sulla situazione attuale dopo gli sbarchi continui sull’Isola.

La Sicilia, in queste ore, è bersagliata dagli sbarchi dei migranti che, in cerca di un futuro migliore, tentano di compiere il tristemente famoso “viaggio della speranza” cercando di approdare in Europa. Ed il lembo di terra europeo più vicino è il territorio siciliano, quindi l’Italia. Tanti i problemi che stanno fronteggiando i siciliani in questo momento: dai centri d’accoglienza stracolmi alla fuga dei migranti che potrebbero contagiare altre persone passando il virus del Covid-19. Proprio il rilevamento dei positivi è una delle piaghe attuali: il messaggio d’allarme, infatti, è stato lanciato da Ruggero Razza, assessore alla Salute della Regione Siciliana, che ha dichiarato quanto sia difficile, praticamente impossibile, applicare il test del tampone a tutti i migranti che continuano a giungere in massa.

RAZZA: “IMPOSSIIBLE IDENTIFICARE 1000 IMMIGRATI PRIMA DEL TRASFERIMENTO”

Ruggero Razza lancia l’allarme tamponi. I massicci arrivi dei migranti non danno respiro alla prima accoglienza siciliana ed il test del tampone, in questo ritmo, è difficile da svolgere. Tutto questo, ovviamente, si riflette sulla curva epidemiologica dell’Isola e dell’Italia in generale: qualche migrante, infatti, potrebbe “sfuggire” al test che dovrebbero rivelare la positività al Coronavirus. La paura per nuovi focolai “d’importazione” è tanta. È emblematico il caso della donna somala risultata affetta da Covid-19. Il tampone è stato effettuato solo in un secondo momento, cosa che ha indispettito lo stesso assessore alla Salute che ha chiesto informazioni al Civico di Palermo.

Lo stesso politico ha candidamente ammesso quanto sia difficile somministare il test a tutti gli immigrati che scendono dalle navi:

Per realizzarli bisogna fare prima la segnalazione fotografica e spesso le forze dell’ordine non sono nelle condizioni di portare a termine l’operazione per l’elevato numero di persone che scende a terra e per i tempi a disposizione. Se arrivano mille migranti non si riesce a identificarli tutti prima del trasferimento e così è impossibile sottoporli al tampone. È necessario trovare con il Ministero dell’Interno un nuovo sistema per la gestione dell’hotspot di Lampedusa: la Regione non ha intenzione di entrare all’interno di competenze esclusive dello Stato ma se a noi viene chiesto di fornire test, professionalità e attrezzature, allora pretendiamo reciprocità“.

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