Emergenza rifiuti nel Palermitano, cumuli per strada a Bagheria, il sindaco: “Servono soluzioni definitive”

Un quadro desolante di spazzatura accatastata determinato dalla chiusura della discarica gestita da Oikos nel Catanese, dove finisce l’indifferenziato trattato da Trapani Servizi

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Bagheria si riempie di rifiuti accatastati sui marciapiedi o all’angolo delle strade. Non è l’unico comune del Palermitano, in realtà, a vivere in questi giorni il dramma dell’emergenza rifiuti, legato in particolare allo smaltimento dell’indifferenziato.

Il problema vige da mercoledì 15 giugno, quando, a seguito di una sentenza del Tar Sicilia, si è sospesa l’attività nella discarica di Motta Sant’Anastasia (Catania). Lì finisce l’indifferenziato trattato dalla Trapani Servizi, col risultato che anche quest’ultima ha dovuto fermare la propria attività in tal senso.

“NON POSSIAMO AVERE IMMONDIZIA PER STRADA IN PIENA ESTATE”

“Con la raccolta differenziata siamo passati dal 33% medio del 2019, al 65% del 2021. Nel 2022, a maggio, addirittura abbiamo toccato il 70%. Quindi il Comune fa quello che prevede la legge; i cittadini rispondono, seppur ancora c’è una parte di gente che abbandona il rifiuto perché non differenzia. Però va complessivamente bene, la città è pulita e differenzia”. Così spiega a Palermo Live il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli, che illustra la situazione.

“Mercoledì scorso chiude Oikos, la discarica dove va l’indifferenziato trattato da Trapani Servizi. Di fatto, chiude anche Trapani Servizi, quindi non conferiamo l’indifferenziato da mercoledì scorso. La Regione che ci poteva essere questo problema lo sapeva da almeno un mese, ma non ha fatto nulla affinché si trovasse una soluzione tampone perché non si lasciasse una buona parte dei comuni siciliani senza la raccolta dell’indifferenziato”.

“Noi abbiamo garantito ogni giorno la raccolta della differenziata – prosegue il sindaco Tripoli – . Anche domenica abbiamo raccolto l’indifferenziato, dando ovviamente una stretta, perché non sempre il cittadino rispetta realmente quello che è l’indifferenziato, che dovrebbe essere soltanto la frazione secca. Ma non possiamo, soprattutto nel periodo estivo e nel momento in cui Bagheria sta avendo un buon riscontro del turismo, avere l’immondizia per strada, che sono ovviamente dei cumuli, senza che nessuno trovi una soluzione“.

EMERGENZA RIFIUTI, LA PROTESTA DEI SINDACI A PALAZZO D’ORLEANS

In questi giorni il sindaco ha più volte fatto appello alla cittadinanza. L’esortazione è quella a differenziare correttamente in modo da ridimensionare l’entità dell’indifferenziato, nel quale spesso finiscono rifiuti che invece dovrebbero andare altrove. In questo modo si può contribuire a contrastare il fenomeno.

“Devo dire che i cittadini hanno risposto molto bene – commenta Tripoli – però è chiaro che se la situazione si protrae nel tempo può creare dei disagi. Quindi un’emergenza c’è”. Insieme a Maria Terranova, sindaco di Termini Imerese, e Angelina De Luca, sindaco di Altofonte, ieri anche il sindaco di Bagheria si è presentato a manifestare sotto palazzo d’Orleans, a Palermo. Presente anche il deputato regionale Giampiero Trizzino.

“SI TROVI UNA SOLUZIONE DEFINITIVA”

Uno spiraglio si intravede nella nota giunta ieri stesso dalla Trapani Servizi, che ha avuto l’autorizzazione a fare scaricare i vari comuni. Tuttavia l’emergenza resta. “Questa non è una soluzione definitiva, è una soluzione tampone”, sottolinea Tripoli.

“Siccome la competenza della programmazione è della Regione – aggiunge – noi chiediamo alla Regione che si facciano degli interventi che siano definitivi. Perché nel 2022 parlare ancora di crisi dei rifiuti è assolutamente anacronistico. Tra l’altro, noi facciamo la differenziata e il Comune di Bagheria è uno dei pochi che non aumenterà la Tari: oltre a questo che dobbiamo fare?”. Il primo cittadino rimprovera un rimpallo della questione tra la Regione Siciliana e la SRR, Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti Palermo Area Metropolitana.

“Potremmo portare l’indifferenziato fuori dalla Sicilia – conclude Tripoli-. Allora chiediamo alla Regione che paghi il surplus dei costi. Come devono pagarlo i Comuni? Non si può chiedere di pagarlo ai cittadini. Ci vogliono risposte definitive, che al momento non arrivano“.

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