Si è svolta questa mattina a Palazzo delle Aquile una conferenza stampa sull’emergenza cimiteriale che ormai da tre anni colpisce la città di Palermo. Erano presenti il sindaco del capoluogo Roberto Lagalla, il ministro della Protezione Civile Nazionale nonché ex governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci.
L’emergenza cimiteri di Palermo è ufficialmente commissariata grazie a un emendamento di Musumeci, tramite legge finanziaria, approvato a fine 2022 e che prevede Lagalla commissario straordinario. “Abbiamo già costituito l’ufficio del commissario dove alla guida ci sarà un dirigente comunale che sarà nominato nei prossimi giorni”, annuncia il primo cittadino del capoluogo. Lagalla sarà coadiuvato da una cabina di regia, che si riunirà ogni lunedì. Previsto inoltre il ricorso a tecnici esterni in ambito progettuale e geologico.
Il sindaco Lagalla ha descritto i principali punti dell’emendamento:” Quattro linee di intervento: gestione feretri a deposito, accelerazione delle procedure per il forno crematorio esistente e quello da realizzare, riqualificazione del comprensorio del Rotoli e le convenzioni che richiedere o ai comuni della Provincia. L’obiettivo è riconsegnare entro il 2023 strutture cimiteriali adeguate ai palermitani. È chiaro che ci saranno quelle procedure tecniche e di adeguamento che non si concluderanno entro l’anno, ma per quanto riguarda l’attesa di sepoltura sicuramente avrà una sua soluzione nel 2023″.
Lagalla, in qualità di commissario secondo quanto previsto dal testo dell’emendamento potrà “definire misure semplificate per la celere conclusione delle procedure autorizzative e per la tempestiva realizzazione degli interventi funzionali al consolidamento, alla messa in sicurezza e all’ampliamento degli attuali insediamenti cimiteriali; acquisire, anche temporaneamente, strutture ed apparecchiature mobili. Quest’ultime finalizzate alla gestione dei servizi cimiteriali, con particolare riferimento alle funzioni crematori e di conservazione provvisoria dei cadaveri; promuovere ulteriori accordi tra la città di Palermo e i comuni della Città Metropolitana per assicurare ulteriori posti”.
“Torno a Palermo nella consapevolezza di non aver mai interrotto il filo che conduce al mio impegno di servitore della mia Isola – esordisce Musumeci -. Le bare insepolte sono un’emergenza nazionale. Una città come Palermo non meritava di andare alla ribalta nella stampa per un’emergenza inqualificabile. È inammissibile rimanere senza una sepoltura per mesi o anni e non poter avere un luogo dove portare un fiore al proprio caro.
Non si doveva arrivare a tanto, ecco perché con il governo nazionale ed i ministri mi sono subito mosso per adottare dei provvedimenti straordinari. Ho fiducia nel sindaco Lagalla, si saprà muovere con solerzia ed efficacia. Sono convinto che il 31 dicembre 2023 sia un termine congruo per la risoluzione di questo problema, Palermo può contare sull’aiuto del governo nazionale”.
©️ Foto: Salvo Annaloro