Emergenza virus difficile da gestire, sindacati in coro:«Rilancio Amat o rischio tracollo»

A stare sulle spine i 1.300 dipendenti a corto di stipendi

L’Amat, un’azienda già in crisi che, causa emergenza sanitaria rischia il definitivo tracollo. A stare sulle spine, intanto, sono i 1.300 dipendenti, con gli stipendi che tardano ad arrivare causa impasse burocratica che va avanti dal 12 aprile.  Una situazione che non ha ancora reso possibile l’accreditamento di somme regionali all’Azienda Amat, determinando per l’appunto l’impossibilità di provvedere al pagamento degli stipendi dei dipendenti.

SINDACATI IN CORO

A muoversi, nell’ottica di un immediato rilancio di quella che, a ragione viene definita un’azienda oggi più che mai fondamentale per la città è la richiesta dei i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e  Orsa Tpl. Il loro coro è unanime:Riteniamo assolutamente indispensabile, soprattutto in un periodo in cui si sta facendo in altre città italiane,  il rilancio di una Azienda, Amat, che con i suoi circa 1.300 dipendenti svolge oggi più che mai servizi essenziali in questa fase come quello del Trasporto pubblico locale”. Ad affermarlo Franco Mineo Filt Cgil, Salvatore Girgenti Fit Cisl, Franco Trupia Uiltrasporti, Fabio Danesvalle Faisa Cisal, Corrado Di Maria Ugl, Carlo Cataldi Cobas Trasporti e Giuseppe Taormina Orsa Trasporti.

PENALIZZATI OLTREMODO

Chiaro che, ad incidere radicalmente nei ricavi Amat, è stata proprio l’emergenza sanitaria, azzerando gli incassi da traffico, di sosta tariffata e di ogni altra attività. Tutto questo continuando comunque a garantire il servizio di bus e tram senza alcuna limitazione se non nelle fasce orarie imposte dalla Regione. Al crollo degli incassi, che purtroppo durerà ancora per un tempo indefinito, i lavoratori Amat hanno assistito a “controversie tra CdA e amministrazione comunale che nulla hanno a che fare con l’interesse di giungere a un contratto di servizio, che ancora non riconosce il tram, con una azione di tassazione di Tosap e Tarsu assolutamente sproporzionata sulle ‘Zone blu’ e con un protocollo di risanamento ed efficientamento sottoscritti, ma mai messi in atto se non nel disposto concorso di autisti”, aggiungono i sindacati.

UNA LANCIA SPEZZATA A FAVORE DELLA REGIONE

Tra le tante, legittime lamentele, i sindacati tengono a riconoscere l’importante ruolo svolto in questa delicata fase dalla Regione che “sta rispettando, integralmente, gli impegni che a inizio emergenza aveva garantito, pagando di fatto per intero i contributi di esercizio, riconoscendo i chilometri del tram ed intervenendo sulla detassazione Tarsu e Tosap sulle partecipate nei comuni sopra i 5 mila abitanti”. Ed è proprio partendo da questa base che si richiede di investire sul rilancio immediato dell’Amat. “Aspettiamo, anche se il tempo sta proprio scadendo, che qualcuno si assuma finalmente le proprie responsabilità, forze di governo e opposizioni”.