Emilio Fede condannato, 25mila euro ad Ambra Battilana: «Portò la “meteorina” alle cene di Arcore»
Per i giudici la Battilana va risarcita perché vittima “di violenza contro le donne”. Il fatto risale al periodi del famoso “Bunga bunga”
Il tribunale civile di Milano ha condannato Emilio Fede a risarcire 25 mila euro ad Ambra Battilana, una delle invitate alle cene di Arcore, nella storica residenza di Silvio Berlusconi al centro dei processi «Ruby», e del famoso “Bunga bunga”. Per i giudici, scrive il Corriere della Sera, la ex «meteorina» va risarcita perché vittima «sia pure con più subdole modalità, di violenza contro le donne che produce sofferenza psico-fisica». La vicenda risale all’estate del 2010. Battilana, dopo la vittoria come Miss Piemonte, era finita, insieme con l’amica Chiara Danese, in un casting di Emilio Fede. Quest’ultimo ha offerto loro il ruolo di “meteorine”, le vallette che annunciavano le previsioni del tempo in televisione, con un compenso di 3 mila euro a settimana.
La stessa sera le due ricevono un invito per Arcore. Nel corso della serata sarebbero state invitate da altri invitati a farsi coinvolgere nei vari giochi erotici. Ma le due ragazze, stando alle ricostruzioni delle stesse, di circa 10 anni fa, hanno deciso di andare via.
Risarcimento per il “forte turbamento emotivo”
Nel 2019, scrive ancora il quotidiano, Emilio Fede è stato processato per “induzione alla prostituzione”, e la condanna è passata in giudicato. Con conseguente risarcimento alla ragazza da quantificare. Martedì 21 novembre il giudice Damiano Spera ha emesso la sentenza di risarcimento danni nei confronti del giornalista. Per “il turbamento emotivo subìto dalla Battilana dopo “la consapevolezza di essere stata ‘adescata’ per un presunto casting presso Mediaset”. Ma anche per “la forte delusione nel prendere atto che la sua bellezza e l’aspirazione di successo come modella fossero state sfruttate da persone amorali per turpi finalità. Che l’avrebbero deprivata della propria personalità e ridotta a donna-oggetto. Un ulteriore meschino episodio, sia pure con più subdole modalità, di violenza contro le donne”.