Svelato l’enigma di Villafrati: zona rossa sì ma con deroga

Un dipendente del Teatro Politeama, residente nel piccolo comune del palermitano colpito duro dal covid: “I miei colleghi, ma non solo, in ansia quando mi reco al lavoro. Meglio chiarire come stanno le cose”

L’atmosfera da pandemia è pesante a prescindere, figurarsi se, recandoci sul posto di lavoro, dai colleghi con i quali c’è sempre stato un rapporto di grande cordialità veniamo additati quali potenziali untori. Una situazione spiacevole, difficile da gestire e che potrebbe creare addirittura imbarazzo, perché, si sà, quando c’è di mezzo la salute il grado di attenzione deve essere massimo.  È quanto sta succedendo in questi giorni al signor Giuseppe Marte, impiegato al Teatro Massimo nella Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, residente a Villafrati, comune colpito duro dal Covid e per questo dichiarato zona rossa. “In verità, è dalla stessa Regione che mi aspetterei un chiarimento in merito – esordisce intervistato da Palermo Live -; ciò che sta accadendo a me, lo stanno vivendo tanti altri miei concittadini che per lavoro ogni mattina si spostano dal Comune di Villafrati.

“OGGI UNA ZONA ROSSA DIVERSA DALLA PRIMA”

Per non creare fraintendimenti – tiene a dire il signor Giuseppe Marte – , sarebbe a questo punto più opportuno dire che Villafrati non è zona rossa, o quanto meno non la stessa zona rossa indetta nel corso del primo lockdown, quello che andava dal 24 marzo al 3 maggio, bensì un’area alla quale, causa aumento dei contagi da coronavirus, sono state imposte delle limitazioni riguardo gli spostamenti. Per carità, trattandosi di salute posso anche capire le perplessità dei miei colleghi che mi vedono raggiungere il posto di lavoro. Ma, è bene chiarire quanto mi senta assolutamente a posto con la coscienza, dal momento che non sto infrangendo nessuna regola. D’altronde – spiega il signor Marte a Palermo Live -, ogni mattina, per venire a Palermo, imbocco una strada pattugliata dai carabinieri che, senza alcun problema mi danno il via libera proprio perché non esiste alcuna interdizione nel lasciare il Paese.

Il posto di blocco dei carabinieri all’uscita di Villafrati

Dal momento che l’argomento è particolarmente delicato, avere una conferma in merito da parte della stessa Regione è d’obbligo. 

Fuga ogni dubbio Fabio De Pasquale, portavoce del presidente Musumeci contattato dalla nostra redazione. “Può recarsi a lavoro se non può essere attivato il lavoro da casa. L’ordinanza 38 non prevede la chiusura propria delle “zone rosse” come previsto nelle precedenti ordinanze”. Una risposta tanto precisa quanto esaustiva, che trova ulteriore conferma nel punto in cui si legge che “c’è divieto di circolazione e di transito nel paese, tranne che per motivi di salute, lavoro, acquisto beni prima necessità e alimentari, appuntamenti in studi professionali”. 

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