Questa mattina la polizia di Stato, su richiesta della Procura di Enna, ha eseguito venti misure cautelari su soggetti che operavano nelle zona tra Barrafranca e Piazza Armerina.
L’accusa principale è di spaccio di sostanze stupefacenti, ma le indagini hanno fatto emergere anche un sequestro di persona nei confronti di un cliente che non aveva pagato un debito. Inoltre gli inquirenti hanno accertato anche che un altro cliente ha subito, nel novembre 2019, l’incendio della propria auto e della porta d’ingresso della propria casa.
Gli spacciatori, che spesso reperivano le sostanze stupefacenti da “smistare” a Catania o Palermo, parlavano al telefono parlavano con un parole “criptate”, ma ciò non ha impedito agli investigatori della Mobile di Enna, diretta da Nino Ciavola, di ricostruire la rete degli affari. L’inchiesta, che aveva preso il via otto mesi fa, ha consentito il reperimento e il successivo sequestro anche di armi e di banconote false.
Hanno preso parte all’operazione, denominata “Fire”, oltre 150 agenti di diversi settori operativi: Reparto volo, unità cinofile, Reparto Prevenzione Crimine e Polizia Scientifica della Questura di Enna, uniti con il principale intento di smantellare una fitta rete di droga nell’ennese.