All’entrata di un bar: «Me la presti la mascherina?»
Proteggere se stessi e gli altri: questo è lo scopo della mascherina. C’è invece chi la ricicla, chi non la igienizza mai, chi la conserva in luoghi insalubri e chi se la scambia.
Per molti coprire naso e bocca è diventato solo un modo per non farsi multare e non una precauzione importante per proteggere se stessi e chi ci circonda.
La mascherina è ormai un oggetto di uso quotidiano, che portiamo con noi al pari del cellulare. Guai se la dimentichiamo. Tra l’altro, con l’ultima ordinanza regionale, è obbligatorio coprire naso e bocca anche per strada, se ci si trova in luoghi in cui è impossibile mantenere il distanziamento sociale di un metro.
Ma c’è chi non la usa proprio, infischiandosene dei regolamenti e del prossimo, c’è chi la tiene in auto, agganciata allo specchietto tipo Arbre magique, o all’interno del cruscotto, e chi la ricicla. C’è anche chi copre solo la bocca e non il naso o chi per parlare fa “sali e scendi” ogni qualvolta è il suo turno di risposta. E c’è perfino chi se la scambia, l’importante è avere un pezzo di stoffa sul viso, altrimenti “non mi fanno entrare” o, ancora peggio, “mi multano”. Chi vi scrive parla per esperienza vissuta: due amiche stavano entrando in un bar di Palermo, una aveva la mascherina, l’altra no. Ma per fortuna, la più previgente ne aveva una di riserva usata dentro la borsa: “Ti presto la mia, che problema c’è?”
Dovrebbe essere superfluo ricordare che le mascherine andrebbero pulite ogni giorno e, soprattutto, disinfettate. Quelle chirurgiche e quelle non lavabili non vanno utilizzate a lungo e quando non sono più utilizzabili vanno buttate, non riciclate. Le mascherine vanno conservate, inoltre, in un luogo salubre e non lasciate in auto sotto il sole e in mezzo alla polvere o sul portachiavi all’ingresso di casa.
Infine, scusate l’ovvietà, ma è bene ricordare che la mascherina è altamente personale, tipo lo spazzolino da denti: ogni individuo deve usare la sua.