Una musica che è quasi una sensazione, quella che dall’oggi al domani tutto può cambiare, dall’accettazione di noi stessi all’insofferenza del non accettarsi più. Per poi farlo, poi ancora non farlo, e ancora una volta ricominciare. Oppure no.
Il singolo “Cecilia” parla di questo, dell’inizio di un nuovo percorso, ma anche la prova del consolidamento di una ricerca che ha dato vita ad una nuova forma musicale, frutto di una grande dedizione collettiva senza precedenti dato il periodo.
L’Ercta Collective è nato nel 2020 a Palermo, dall’idea di sei giovani musicisti desiderosi di unire la bellezza della musica contemporanea ad uno spettacolo raffinato e coinvolgente. Il collettivo nasce e si sviluppa con l’intento di unire le diverse esperienze musicali, maturate da ogni singolo componente.
Ed è così che si spazia dalla musica classica alla musica popolare, fino ad arrivare all’astrattismo consapevole, eliminando così barriere tra generi e stili: variegato ed improntato prevalentemente su composizioni collettive, che mettono in risalto la varietà timbrica degli strumenti.
I componenti (Valentina Migliore, Voce – Alberto Santamaria, Chitarra – Ferdinando Preianò, Violoncello – Giulia Lo Giudice, Percussioni – Lia Ceravolo, Fisarmonica – Salvatore Maria Sclafani, Mandoli), vantano un’ intensa attività musicale e sono impegnati costantemente in attività di perfezionamento e ricerca artistico-performativa.
Quella di Cecilia, musa ispiratrice di bellezza e giovinezza, come detto, è una storia vera. E’ la narrazione di una ragazza che è entrata in depressione e si è tolta la vita all’età di 22 anni, frustrata dalla non accettazione della sua fisicità e dalla sua scelta universitaria.
Alberto, il compositore e chitarrista del collettivo , ha vissuto per 3 mesi a Milano nella sua stanza, è stato a contatto con la sua famiglia e ha vissuto questa esperienza dalla quale è scaturita la composizione. La morte di Cecilia ha dato vita a “Cecilia Associazione”, che si occupa di diverse iniziative culturali per i giovani.