Errore NASPI, se l’hai percepita rischi grossi problemi con la pensione: evita di farti licenziare o dovrai lavorare per sempre
Un grosso errore per la NASPI, se l’hai percepita potresti non ricevere la pensione, meglio farsi licenziare.
La Naspi è una misura economica che permette a coloro che hanno perso il lavoro, di continuare ad avere una certa continuità reddituale. La legge di bilancio 2025 ha provveduto a modificare le regolamentazioni in merito proprio a tale misura.
L’indennità di disoccupazione, che più comunemente chiamiamo naspi, permette di avere per un periodo piuttosto limitato, un bonifico mensile, il cui importo viene determinato in base alle retribuzioni degli ultimi quattro anni di lavoro. Esattamente come succedere per qualsiasi misura Inps, il calcolo dell’importo e il tempo per cui è possibile beneficiare di esso, viene ben determinato a seconda dei requisiti ottenuti in base ai contratti di lavoro terminati.
Non può accedere a naspi il dipendente che si licenzia autonomamente. Quello che è ancora peggio però è che sembra che nel caso in cui si benefici di naspi, nel corso della propria vita lavorativa, è possibile che non si ottenga la pensione.
Conoscere tutti i dettagli della questione, si rivela essere veramente indispensabile per evitare problematiche.
Naspi e contributi
L’indennità di disoccupazione per quello che riguarda il conteggio contributivo, partecipa al calcolo dei contributi, nello stesso modo degli anni di lavoro. Quindi nel caso in cui se ci ritrovi in disoccupazione per un periodo più o meno lungo, lo stesso periodo verrà poi considerato come contributivo. Questo vuol dire che nel momento della pensione, tali anni verranno conteggiati. Ma occorre considerare che mentre il lavoro offre contributi che sono effettivi, la naspi invece dà la possibilità di accedere a dei contributi figurativi.
Una distinzione che in sede pensionistica potrebbe pesare veramente moltissimo, ovviamente occorre comprendere in che misura questo avviene. Ecco allora cosa succede a coloro che beneficiano di Naspi.
Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo
La distinzione tra contributi figurati, ottenuti dalla Naspi ed effettivi, ovvero quelli che si accumulano con il lavoro. Deve essere considerata nel caso in cui si procede con la richiesta del pensionamento anticipato. Attualmente in Italia è possibile beneficiare del pensionamento anticipato utilizzando o l’APE sociale, ovvero la Quota 41. In quest’ultimo caso è possibile andare in pensione anticipatamente se si sono maturati almeno 41 anni di contributi.
Nel calcolo finale, ovviamente anche i contributi figurativi accumulati con Naspi possono essere utilizzati, ma la regolamentazione richiede di aver accumulato almeno 35 anni di contributi effettivi, senza conteggiare quelli Naspi.