Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato l’ordinanza che definisce l’organizzazione e le modalità di svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2022/2023. L’esame di Maturità 2023 coinvolge oltre 500.000 maturandi, che dopo tre anni di modalità “straordinarie”, legate all’avvento della pandemia, torneranno alle regole pre-Covid. Dunque, due prove scritte nazionali, un colloquio orale e la commissione d’esame mista, composta sia da docenti interni che esterni alla scuola.
Le prove scritte saranno a carattere nazionale, tranne che per gli istituti Professionali di nuovo ordinamento. In questo caso, infatti, i maturandi sosterranno un’unica prova integrata che non verterà su discipline scolastiche ma sulle attività svolte durante il percorso di studi.
Saranno le singole commissioni d’esame, sulla base delle indicazioni ministeriali e del percorso formativo effettivamente svolto dagli studenti, a formulare una prova d’esame partendo da una cornice nazionale generale di riferimento e dalla tipologia di prova individuata e trasmessa dal Ministero alle scuole, tramite plico telematico, il martedì precedente il giorno di svolgimento della prova.
Per tutti gli indirizzi di studio il calendario delle prove scritte sarà comune:
– Prima prova scritta: mercoledì 21 giugno 2023, dalle ore 8:30 (durata sei ore);
– Seconda prova scritta: giovedì 22 giugno 2023 (durata variabile a seconda degli indirizzi di studio);
– Terza prova scritta: martedì 27 giugno 2023, dalle ore 8:30 per gli istituti presso i quali sono presenti i percorsi EsaBac ed EsaBac techno e nei licei con sezioni a opzione internazionale cinese, spagnola e tedesca.
L’esame di Stato torna dunque alla normalità, secondo quanto previsto dal DLgs. 62/2017. L’unica proroga ai termini della legge è rappresentata dall’ex Alternanza Scuola Lavoro. I PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) non sono requisito di ammissione all’esame ma potranno essere oggetto del colloquio. L’effettuazione delle prove INVALSI è invece requisito per l’ammissione, anche se le prove non concorrono alla valutazione.
I colloqui orali inizieranno a 48 ore di distanza dalla pubblicazione degli esiti delle prove scritte. Quindi già a partire da lunedì 27 giugno. Partendo da uno spunto iniziale, scelto dalla Commissione, verranno valorizzati il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe, che le scuole predisporranno entro il 15 maggio.
Nella parte del colloquio dedicata alle esperienze svolte nell’ambito dei PCTO o dell’apprendistato di primo livello, i candidati potranno illustrare il significato di tali esperienze anche in relazione alle loro scelte future.
“L’esame di Stato è un momento importante nella vita di ogni studente. Si tratta di un passaggio simbolico fondamentale nel percorso di crescita di ciascuno, oltre a costituire il momento finale dell’intera esperienza scolastica, chiudendo un ciclo iniziato con la scuola primaria. L’esame di Stato non si limita a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate dagli studenti ma ne valorizza il percorso formativo e la crescita personale”. Così ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara.
“A tutte le studentesse e gli studenti che si preparano a questo importante momento – ha proseguito – voglio assicurare che ho ben presente le tante difficoltà che sono stati costretti ad affrontare negli ultimi anni a causa dell’epidemia. In virtù di questo, nella scelta delle prove scritte e nello svolgimento del colloquio d’esame si terrà conto dell’eccezionalità del percorso scolastico affrontato nel triennio, valorizzando l’effettivo processo di apprendimento. Invito pertanto tutti gli studenti a vivere questo passaggio in maniera serena, consapevoli del loro impegno e degli sforzi fatti”.