Esplosione deposito Eni a Calenzano, sale a cinque il bilancio delle vittime: trovato il corpo dell’ultimo disperso
Rinvenuto il corpo dell’ultimo disperso a seguito dell’esplosione nel deposito Eni di Calenzano. Il bilancio delle vittime sale così a cinque. In mattinata erano stati trovati due dei dispersi che mancavano all’appello. Da quanto appreso, erano nell’area della pensilina dell’area di carico.
“Una tragedia di entità fortissima ma che poteva essere anche più grave – ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani – perché accanto alla pensilina di ricarica ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante e quindi se vi fosse stato l’innesto di una catena tra l’incendio dalla pensilina alle cisterne chissà cosa sarebbe successo”.
Il procuratore di Prato Luca Tescaroli ha eseguito un sopralluogo all’interno del deposito, dove in mattinata è arrivato anche il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco.
La conta delle vittime
Solo una delle vittime è stata identificata: si tratta dell’autotrasportatore Vincenzo Martinelli, 51 anni, napoletano residente da almeno 25 anni a Prato. L’identificazione degli altri quattro appare più complessa. All’appello mancano Carmelo Corso, 57enne originario di Catania; Gerardo Pepe, 45enne nato in Germania che viveva a Sasso di Castalda (Potenza); Franco Cirelli, 50enne di Cirigliano (Matera); Davide Baronti, 49enne della provincia di Novara che abitava da qualche anno a Bientina (Pisa).
Esplosione deposito Eni a Calenzano, dimessi i feriti non gravi
Sono stati tutti dimessi o sono comunque in fase di dimissione dall’ospedale i feriti non gravi portati al policlinico fiorentino di Careggi e all’ospedale di Prato. Ci sono poi tre ricoverati in codice rosso: due al centro grandi ustionati di Pisa, entrambi in condizioni molto gravi, e una terza persona che si trova in subintensiva a Careggi.
Ieri la Regione aveva dato un bilancio di 10 feriti portati con i mezzi di soccorso negli ospedali. A questi si sono aggiunti poi almeno 17 persone, secondo il dato fornito sempre ieri dalla prefettura, che si sono presentate autonomamente negli ospedali, per ferite di vario tipo. Tutti comunque non gravi.
Pm nomina due consulenti, si occuparono Capaci
Intanto la procura di Prato ha incaricato due consulenti per svolgere gli accertamenti per le indagini sulla deflagrazione. Si tratta dell’esplosivista Roberto Vassale e del chimico esplosivista Renzo Cabrino, i quali hanno, tra l’altro, lavorato come periti nella strage di Capaci.
Sciopero e assemblea alla raffineria Eni di Livorno
A seguito della tragica esplosione, la Fim Fiom Uilm di Livorno e il Coordinamento Rsu delle ditte dell’indotto Eni hanno proclamato uno sciopero di due ore con assemblea e presidio davanti alla raffineria Eni di Livorno. Almeno 500 lavoratori da stamani alle 8.30 si sono riuniti davanti ai cancelli della raffineria. “Lo sgomento – dicono i sindacati – è per quei lavoratori e per le loro famiglie, questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando”.