La Cassazione ha rigettato il ricorso e confermato la condanna a sette anni di reclusione per Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino. E’ accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. La vicenda vede protagonista anche l’ex giocatore del Palermo Fabrizio Miccoli, condannato in primo e secondo grado a tre anni e in attesa del ricorso davanti la Suprema Corte. L’ex rosa sarebbe, secondo l’accusa, il mandante dell’estorsione ad Andrea Graffagnini, proprietario della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine.
Tra il 2010 e il 2011, l’ex fisioterapista dei rosanero Giorgio Gasparini avrebbe chiesto aiuto a Miccoli per recuperare un credito di 12 mila euro dall’ex proprietario della discoteca. L’ex numero 10 rosa, quindi si sarebbe rivolto al figlio del boss Lauricella, arrestato poi nel 2015; secondo l’accusa sarebbero state usate violenza e minacce per recuperare i soldi. Miccoli ha sempre detto di non conoscere i parenti di Lauricella, ragazzo conosciuto durante la sua permanenza nel capoluogo siciliano. La Procura ha chiesto per ben due volte l’archiviazione, ma l’istanza fu sempre respinta.
Nel periodo delle indagini, avevano fatto tanto scalpore le intercettazioni dei dialoghi tra Miccoli e Mauro Lauricella, dove il giudice Giovanni Falcone veniva definito come “un fango”. Di queste parole l’ex calciatore si è scusato più volte. Adesso, però, la condanna definitiva al figlio del boss rischia di pesare tanto sulla decisione della Cassazione per Miccoli. L’udienza sarà nei prossimi mesi, al momento non c’è una data.