Eurofighter Trapani: sacrificio pilota eroe, rimasto ai comandi per evitare zone abitate?
L’aereo precipitato volava, armato, in coppia con un altro Eurofighter che lo precedeva e che è rientrato regolarmente alla base
Sul caso del caccia Eurofighter precipitato martedì sera nei pressi dell’aeroporto di Trapani Birgi, gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire le cause. Diverse le ipotesi al vaglio in queste ore: da un‘esplosione in volo al fenomeno del wind shear, il vento improvviso che può schiacciare verso il suolo un velivolo in atterraggio, fino a un malore del pilota, Fabio Antonio Altruda. Il 33enne originario di Caserta, i cui resti sono stati trovati nella notte a poca distanza dal velivolo, C’è una ipotesi secondo la quale il pilota potrebbe anche essere rimasto ai comandi del suo caccia fino all’ultimo, portando l’Eurofighter verso zone lontane dalla città per evitare l’impatto in zone abitate. L’Aeronautica militare ha annunciato l’avvio di un’inchiesta di sicurezza del volo. Lo stesso ha fatto la Procura di Trapani.
Una telecamera di sorveglianza di un’abitazione della zona ha ripreso lo schianto dell’Eurofighter. Nelle immagini si vede chiaramente il bagliore dell’esplosione in aria del caccia, che volava insieme a un altro velivolo. Il video è stato acquisito dai pm. Si lavorerà nelle prossime ore al recupero della scatola nera che sarà utile per i rilievi della Procura e quelli dell’inchiesta interna dell’Aeronautica. In attesa del recupero l’area è stata sequestrata.
Il pilota aveva effettuato centinaia di ore di volo
Il capitano Altruda era un pilota esperto, con centinaia di ore di volo alle spalle, molte effettuate in operazioni Nato. Quando la torre di controllo ha perso il contatto, stava cominciando la procedura di avvicinamento all’aeroporto militare, Erano circa le 18. Subito si è levato in volo un elicottero per coordinare le ricerche dall’alto. L’aereo di Altruda volava, armato, in coppia con un altro che lo precedeva, e che è rientrato regolarmente alla base proprio negli istanti in cui dalla torre di controllo venivano persi i contatti con l’ufficiale pilota. Dall’aereo precipitato non sarebbe arrivato nessun allarme, neanche il segnale automatico di espulsione del sedile eiettabile che fa entrare automaticamente in funzione il Gps.
Fonte foto: frame Studio Aperto