Eutanasia, in Spagna da oggi la nuova legge: dubbi sull’applicazione

Ecco come viene vista questa pratica nelle nazioni europee

eutanasia

È in vigore da oggi la nuova legge sull’eutanasia in Spagna. Il Paese iberico è diventato lo scorso marzo il settimo al mondo a depenalizzare l’aiuto a morire per persone affette da certi tipi di malattie gravi e incurabili. Il periodo successivo di tre mesi, scaduti in data odierna, sarebbe dovuto servire a tutte le regioni per creare organismi deputati a valutare le richieste di accesso a questo diritto.

Tuttavia, stando a ciò che riportano i media locali, non tutte le regioni si sono organizzate in tal senso. Pertanto, allo stato attuale, ci sono ancora molti dubbi sui criteri di applicazione delle nuova legge.

Le regole sull’eutanasia, infatti, sono soggette a variazioni stabilite dalle nazioni che decidono di applicarla. La prima a legalizzare l’eutanasia diretta e il suicidio assistito fu l’Olanda. Nei Paesi Bassi ha fatto molto discutere in particolare Il caso di Noa Pothoven, 17enne lasciata morire nel 2002 dopo anni di sofferenze psichiche per uno stupro subito da bambina; all’episodio fece seguito l’approvazione del “protocollo di Groningen” sull’eutanasia infantile.

L’EUTANASIA NELLE ALTRE NAZIONI

Nel 2003 il Belgio ha legalizzato l’eutanasia e nel 2016 l’ha estesa ai minori. In Lussemburgo la pratica è legale dal 2009, ma vale soltanto per gli adulti e per i pazienti in condizioni di salute non più recuperabili. La Svizzera prevede sia l’eutanasia attiva indiretta, con l’assunzione di sostanze che riducono la durata della vita, sia quella passiva, ovvero il così detto “staccare la spina” ai macchinari che tengono ancora in vita il malato terminale. Il Paese elvetico dà anche ai cittadini stranieri la possibilità di scegliere il suicidio assistito, come successo nel 2017 nel caso di Fabiano Antoniani, conosciuto anche come dj Fabo.

La Francia ha introdotto con la legge Leonetti del 2005 il concetto di diritto al “lasciar morire”, che favorisce le cure palliative. In Gran Bretagna l’interruzione delle cure in condizioni disperate è autorizzata dal 2002, mentre la Svezia ha legalizzato dal 2010 l’eutanasia passiva. Quest’ultima è consentita anche in Germania, Filandia e Austria.

La pratica è ancora illegale invece in Irlanda e Portogallo, anche se nel Paese lusitano è previsto che comitato etico possa decidere di interrompere le cure in casi estremi. In altri Paesi, come Danimarca, Norvegia, Ungheria e Repubblica Ceca il malato può rifiutare le cure o l’accanimento terapeutico.

Infine l’Italia, dove nonostante la prima proposta di legge risalga al 1984, non esiste ancora nessuna norma che regoli l’eutanasia.