Evasione e sfruttamento nella logistica: “Perché nessuno indaga su Poste?”
La nota del Movimento Lottiamo Insieme
In una nota indirizzata alle Segreterie nazionali dei sindacati di categoria Cisl, Cgil, Uil, Confsal, Failp e Ugl aderenti al CCNL del Gruppo Poste Italiane, i lavoratori precari del Movimento Lottiamo Insieme criticano duramente la passività dei vertici dei sei sindacati nei confronti dell’azienda, accusata apertamente di avere indotto centinaia di giovani lavoratrici e lavoratori precari a prolungare l’orario normale di lavoro senza corrispondere loro alcuna retribuzione aggiuntiva per gli straordinari svolti, pena la mancata proroga del contratto a termine. Compensi che ammonterebbero, secondo i casi documentati da Lottiamo Insieme, fino a 1.500 euro netti a persona.
“Un’offesa alla dignità dei lavoratori e una perdita considerevole per l’Erario dello Stato, considerando il numero spaventoso di assunzioni precarie a cui Poste Italiane ricorre”, scrivono dal Movimento, facendo notare che “sono oltre 90 mila solo negli ultimi sette anni i precari entrati in servizio. Se per assurdo considerassimo già dieci ore non pagate per lavoratore, da moltiplicare per la retribuzione oraria lorda di 13,44 euro, avremmo un totale da capogiro!”. Circostanza, secondo Lottiamo Insieme, “ben nota” ai piani alti dei sindacati destinatari della missiva, rei di aver dunque “tollerato la cattiva condotta aziendale, danneggiando così anche l’immagine delle rappresentanze territoriali che si battono davvero per i diritti dei lavoratori”.
Evasione fiscale e sfruttamento del lavoro gli elementi che hanno portato sotto inchiesta il gigante della logistica Amazon, come si apprende da notizie di stampa dei giorni scorsi. “Un settore costantemente in crescita l’e-commerce che ogni anno registra profitti record, eppure di tanta ricchezza ai lavoratori le briciole. Un mondo d’invisibilità si nasconde dietro l’eccellenza di Poste Italiane, naturalmente qui nessuno indaga. Urge fare chiarezza e giustizia, riteniamo che le Segreterie nazionali non possano esimersi dal prendere posizione”, concludono.