“Affaire” mascherine cinesi: l’ex commissario Arcuri indagato per peculato

Secondo il quotidiano La Verità, Domenico Arcuri è iscritto nel registro degli indagati. Peculato l’ipotesi di reato

L’ex commissario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri sarebbe indagato dalla Procura di Roma per peculato, come anticipato dal quotidiano “La Verità”». L’indagine riguarda il caso delle mascherine cinesi. Per il loro ‘arrivo in Italia di una partita di mascherine senza certificazione, lo scorso 24 febbraio, era stato eseguito un arresto ed erano state disposte quattro misure interdittive.

72 MILIONI DI PROVVIGIONE: UN ARRESTO E QUATTRO MISURE INTERDITTIVE

L'”affaire” è nato dopo le inchieste condotte dal quotidiano “la Verità” ed i servizi di Massimo Giletti in “Non è l’Arena” avevano rivelato l’esistenza di una mega. Da mettere in relazione con l’acquisto in Cina di mascherine per un valore di oltre un miliardo di euro, pagato dallo Stato italiano. Nel mese di febbraio erano scattate le indagini, culminate con l’arresto di Edisson Jorge San Andres Solis. Oltre quattro misure interdittive. Una riguarda Mario Benotti (giornalista Rai in aspettativa e presidente del consorzio Optel e di Microproducts It). Un’altra Daniela Rossana Guarnieri (amministratore delegato della stessa società). E infine Andrea Vincenzo Tommasi (titolare di Sunsky Srl) e Khouzam Georges Fares.

ARCURI NON HA NOTIZIA

Domenico Arcuri attualmente riveste ancora la carica di amministratore delegato di Invitalia. Relativamente all’inchiesta all’indagine sulla fornitura di mascherine, ha comunicato di non avere notizia di quanto riportato questa mattina dal quotidiano «La Verità». Comunque ha reso noto che lui e la struttura già preposta alla gestione dell’emergenza, «continueranno, come da inizio indagine, a collaborare con le autorità inquirenti nonché a fornire loro ogni informazione utile allo svolgimento delle indagini».