Poche certezze per il parco Urbano d’Orleans di via Ernesto Basile, ex Ninni Cassarà, chiuso ormai da 10 anni, da quando il 16 aprile del 2014 fu messo sotto sequestro dalla Procura di Palermo perché in superficie e sottoterra furono scoperti amianto e altri rifiuti pericolosi. In questi anni sia la vecchia che la nuova amministrazione non sono riuscite ad avere il sopravvento sulla burocrazia e riaprire l’area verde della Quarta Circoscrizione, la più grande della città dopo il parco della Favorita.
A fine dicembre il sindaco Lagalla, con una determina, accolse la richiesta presentata dalla famiglia del vicequestore ucciso dalla mafia nel 1985 la scorsa estate, disponendo la rimozione dal parco della targa che portava il nome Ninni Cassarà. Una decisione presa considerando l’allungarsi dei tempi per una riapertura. La famiglia dell’agente di polizia aveva specificato nella lettera che non riteneva “più tollerabile che un luogo di così grave abbandono e degrado, possa portare il nome di Ninni Cassarà, un uomo che ha dato la vita per il riscatto di questa città e questo, tutto sembra, tranne che un esempio di riscatto”.
Il primo cittadino, nel corso dell’inaugurazione di Villa Trabia Ninni Cassarà, ha fatto il punto della situazione sul parco di via Ernesto Basile. “D’intesa con la magistratura sono in corso ulteriori, e mi auguro finali. adempimenti tecnici di carotaggio del suolo – ha dichiarato – anche in maniera profonda in modo tale da riaprire in breve-medio periodo almeno parzialmente la villa”.
Sui tempi di riapertura del parco a pochi passi dall’Università di Palermo però non ci sono certezze, come affermato dallo stesso primo cittadino: “Non conosciamo le tempistiche, dipende dalle risultanze tecniche imposte dalla magistratura sulla base dei dati forniti dai consulenti”.
Il primo cittadino, nel corso della cerimonia di inaugurazione di Villa Trabia intitolata al vicequestore Ninni Cassarà, ha fatto il punto della situazione sul parco di via Ernesto Basile finito sotto sequestro e chiuso ormai da 10 anni.
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