Per cinque anni ha fatto l’insegnante di sostegno a Melilli, nel Siracusano, senza averne i titoli. Infatti, per essere inserita nella graduatoria provinciale e ottenere l’incarico di insegnante per gli alunni con deficit psico-fisici, Carmela Magnano, di 56 anni, ha prodotto un falso certificato di specializzazione polivalente conseguito al Consorzio interuniversitario For.Com, legato all’Università di Torino. Circostanza smentita dallo stesso consorzio, anche perché si trattava di una specializzazione riservata agli studenti del corso di laurea quadriennale in Scienze della formazione. Inoltre la professoressa indicata come sottoscrittrice del titolo ha disconosciuto la firma apposta sul certificato.
Grazie a questo falso titolo, nel 2014 ha ottenuto l’incarico nella scuola elementare del suo paese, Melilli, insegnandovi fino al luglio 2019. Cioè fino a quando l‘Ufficio scolastico provinciale ha scoperto l’inghippo e l’ha licenziata. Inviando anche la documentazione alla procura della Repubblica, dove nel procedimento penale ancora in corso è indagata per truffa.
Nel frattempo è scattato anche il procedimento contabile della Corte dei Conti, e la Magnano è stata condannata a restituire tutti gli stipendi percepiti. Per un ammontare di circa 103mila euro, maggiorati di rivalutazione monetaria e interessi legali. La difesa ha sostenuto che l’insegnante si sarebbe limitata a dichiarare che il titolo di specializzazione polivalente era in corso di conseguimento. E che, in ogni caso, si trattava di un titolo ulteriore. La Corte dei Conti non l’ha pensato così, ed ha chiesto e ottenuto la condanna. Si tratta comunque di una sentenza di primo grado e dunque appellabile.