Falsi matrimoni per avere il permesso di soggiorno: 16 arresti

Operazione della Guardia di Finanza a Messina

imprenditore

Arrestate 16 persone a Messina con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Svolgevano falsi matrimoni per ottenere il permesso di soggiorno e restare in Italia. Il tutto era gestito da due gruppi criminali.

L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza ha portato 5 persone in carcere mentre le altre 11 agli arresti domiciliari. L’attività era finalizzata all’organizzazione di finti matrimoni tra italiani e stranieri, di nazionalità marocchina, tunisina e algerina. L’obiettivo era ottenere il permesso di soggiorno per motivi di famiglia oppure debellare lo stato di espulsione di alcuni immigrati.

A gestire le organizzazioni criminali erano E.A.A. di 36 anni, detto Samir, e C.A. di 51 anni, detto Abramo. Erano loro a occuparsi di tutto: dai viaggi alle pratiche dei falsi matrimoni, fino all’acquisto delle fedi nuziali presso negozi cinesi. Una volta svolto il lieto evento, si passava alla separazione o al divorzio.

E.H.O. cl. 83, E.Y. cl. 90, S.K.O. cl. 83, E.F.R. cl. 65, R.I. cl. 71 e E.A.E.H. cl. 78., tutte persone che collaboravano ai finti matrimoni. Inoltre, in Marocco altre due persone si occupavano del rilascio dei documenti. Si tratta di Z.L., donna di 51 anni e di sua figlia 26enne.

In questa attvità illecita erano coinvolti anche interpreti e testimoni di nozze, oltre a diverse donne italiane. Quest’ultime, però, venivano chiamate in causa in un secondo momento per reclutare altri soggetti per i falsi matrimoni. Si trattava sempre di donne che vivevano in condizioni di disagio. Si tratta di T.A. (45 anni), B.L.  (55 anni), V.R. (29 anni), O.A. (25 anni), A.A. (28 anni), G.S. (23 anni), A.E. (23 anni).

Lo straniero che voleva ottenere il permesso di soggiorno pagava 10.000 all’organizzazione. Invece, al finto sposo/a versati dai 2 ai 3 mila euro.