Falso odontoiatra smascherato a Palermo: non si era mai laureato

Aveva dichiarato di avere ottenuta la laurea con il massimo dei voti, Ma dopo i controlli si è scoperto che il suo nome nemmeno figurava fra gli iscritti

falso dentista

Dopo la denuncia del presidente dell’Ordine dei medici Toti Amato, sono scattate le indagini su Giuseppe Paladino, che aveva presentato domanda di iscrizione all’albo odontoiatri provinciale di Palermo, dichiarando di essersi laureato a Pisa con il massimo dei voti. Però, dopo i controlli disposti dall’Ordine, nel suo ruolo di ente pubblico sussidiario dello Stato, nessun Giuseppe Paladino risultava laureato o abilitato nell’ateneo toscano. È quindi scattata la denuncia in Procura, e adesso su finto odontoiatra pende un decreto di condanna di 20 giorni di carcere o 1.500 euro di multa per falso in atto pubblico. La difesa di Paladino si è opposta, chiedendo in alternativa la messa in prova per svolgere lavori socialmente utili.

La preoccupazione degli odontoiatri

Come fa notare il Giornale di Sicilia che oggi  ha riportato la notizia, la differenza tra un dentista, un odontoiatra e un odontotecnico sta nel fatto che i primi due sono medici laureati mentre l’altro deve ottenere un diploma e l’abilitazione che gli consentono esclusivamente di costruire gli apparecchi e le protesi dentali. Però sempre più spesso vengono scoperti dentisti abusivi che, senza titoli professionali, mettono le mani nella bocca dei pazienti.

Il presidente della Commissione dell’albo odontoiatri, Mario Marrone, lanciando l’allarme dopo l’ennesimo tentativo di eludere le regole, ha detto: «Siamo preoccupati e indignati. Lauree inesistenti, dichiarazioni false, studi abusivi, catene in franchising o low cost che guardano solo al profitto. Ma anche pubblicità di trattamenti sottocosto, a volte ingiustificati o eccessivi e che non hanno nulla a che vedere con i reali bisogni del paziente. Quello che si sta delineando è un vero assalto alla professione che mette a rischio la salute delle persone». Secondo Marrone, però, «l’abuso di oggi è stato fortunatamente bloccato in tempo grazie all’esposto del presidente dell’ordine Toti Amato».

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