Non c’è pace per l’impianto sportivo di paintball sito in via dell’Airone, all’interno del quartiere Falsomiele di Palermo. Una struttura che è al centro di polemiche da alcune settimane, dopo il sopralluogo effettuato dalla consigliera comunale del M5S Viviana Lo Monaco e dalla deputata regionale pentastellata Roberta Schillaci. Una visita nella quale le rappresentanti grilline hanno sollevato alcune perplessità sulla concessione dell’impianto e sulla gestione dello stesso. Un sito che, secondo un’ordinanza del Comune di Palermo, doveva essere oggetto di sgombero entro il 12 luglio. E proprio in quel giorno gli operatori dell’Amministrazione si sono presentati di fronte al plesso, senza però trovare i vigili urbani.
Intervenuta ai nostri microfoni, l’avvocato dell’ASD Maria Stefania Pipia ha commentato così quanto accaduto ad inizio settimana. “Giorno 12 luglio sono stata chiamata ad intervenire in loco da un allarmato sig. Ruvio; innanzi all’impianto sportivo di Falsomiele, sito in via dell’Airone, sostavano, infatti, degli autostrasportatori che interrogati riferivano di essere lì per eseguire uno sgombero presso il campo sportivo e che erano in attesa della Polizia Municipale. E però il sig. Ruvio Presidente della ASD Paintball Palermo in Sport non ha mai ricevuto alcun provvedimento di sgombero. Ad ogni modo, ad un certo punto, gli autostrasportatori sono andati via”.
Il legale entra poi nel merito dei mancati pagamenti contestati dal Comune, palesando alcune criticità non solo nel computo dei debiti ma anche e soprattutto di fronte ad alcune mancate compensazioni che il gestore dell’ASD attende da diversi anni. “Esisterebbe, dunque (ma il condizionale è d’obbligo non avendola mai ricevuta) una ordinanza di sgombero di cui si ignora il contenuto e le motivazioni; quello che è certo è invece il Sig. Ruvio dal 2014 ad oggi – nonostante le reiterate richieste – ha richiesto l’applicazione della procedura di compensazione dei canoni (rectius: di congruità delle spese) di cui all’art.18 del Regolamento per la gestione dei beni comunali a fronte di un investimento da 270.000 euro, finanziato dall’IRCAC, che ha verificato che i lavori sono stati messi a terra di cui solo 114.000, di computo metrico estimativo per lavori autorizzati dal Comune di Palermo”.
“All’interno della struttura, vi è un’area all’aperto dove ci sono delle panche, delle sedie, un frigo e un tavolo. Per il compleanno il “regalo” è la partita di calcetto o di paintball; le mamme portano la torta, la mettono in frigo ed i bambini la mangiano tutti insieme alla fine della partita. Tutto qui. Queste sono cose assolutamente spontanea fatte dalle mamme o dalle case famiglia, aggreganti ed aggregate all’attività sportiva”.
“Qualche giorno addietro il sig. Ruvio assistito da me ha reiterato con lettera inviata via pec al Comune di Palermo, la richiesta di nomina della commissione per la valutazione della congruità della spesa e la compensazione dei canoni. L’art.18 del citato del Regolamento Comunale prevede proprio per gli impianto sportivi che quando si fa un investimento di questo tipo, debba essere nominata una Commissione che valuta la congruità della spesa in relazione ai canoni. La nomina di questa Commissione non ha mai avuto luogo, il che non permette di dare seguito al giudizio di congruità delle spese”.
“Quanto realizzato dalla ASD Pantiball Palermo in Sport è stato realizzato legalmente e previa autorizzazione comunale; alla base c’è un progetto di riqualificazione presentato nel 2014 approvato dagli organi competenti e realizzato entro i termini tecnici assegnati nell’autorizzazione. E’ tutto in regola. C’è un progetto, un direttore dei lavori, un inizio e un fine lavori. Non c’è niente di abusivo. L’impianto sportivo è del Comune di Palermo e tutto quello che è stato realizzato sul campo è stato, si ripete, autorizzato”.
“Nel 2015 l’IRCAC ha fatto presente che l’investimento non era ammortizzabile in sei anni. La cosa è stata comunicata al Comune che ha esteso la convenzione a 15 anni. Questo impianto è stato concesso alla ASD Paintball in esito ad una procedura pubblica; il sig.Ruvio ha offerto un euro più rispetto all’offerta base (12.001 euro). Quando lo hanno consegnato, ci sono stati i primi problemi perché l’impianto non era agibile“.