La famiglia chiede giustizia per Candida e Leon: scatta l’inchiesta

Aperta un’inchiesta per la donna morta di parto assieme al figlio appena venuto alla luce. La disperazione della famiglia che ha sporto denuncia

Quello che doveva essere un giorno di gioia, per una famiglia si è trasformato in una tragedia. Qualcosa non è andata per il verso giusto, e Candida Giammona e Leon, il figlio appena partorito, sono morti. La donna era arrivata alla clinica Candela venerdì mattina per dare alla luce il suo bambino. Due anni prima, nella stessa casa di cura, era nata la prima figlia, senza nessun problema. All’arrivo lei era stata ricoverata, mentre il marito e la mamma erano rimasti davanti l’ingresso della clinica di via Villareale, in attesa del lieto evento.

GRAVISSIMA COMPLICANZA

Quando la signora è stata portata in sala parto, i medici si sono accorti che c’era una gravissima complicanza. La versione della clinica è che Candida Giammona aveva subìto la rottura dell’utero. I medici spiegano che il liquido amniotico sarebbe entrato in circolazione sia nella mamma che nel feto, e ciò avrebbe causato prima un’embolia e poi a entrambi un collasso cardiocircolatorio. Quindi, nonostante il taglio cesareo d’urgenza, le condizioni della donna e del bimbo sono diventate disperate.

TANTA ANSIA PER I FAMILIARI

Ovviamente per i familiari sono state ore di preoccupazione. Come dichiareranno poi a verbale, mentre passavano le ore nessuno forniva informazioni. Non sapevano quindi che le condizioni della madre e del figlio appena nato erano disperate. Sono riusciti a capire qualcosa quando dopo le tre è arrivata un’ambulanza e hanno visto passare una barella dove c’era Candida, che verrà portata al Buccheri La Ferla, dove è arrivata in arresto cardiaco. Dopo un’ora di manovre il cuore è ripartito, ma le condizioni della donna e del bambino, portato al Civico, sono rimaste gravissime. Per entrambi, infatti, non c’è stato nulla da fare.

LA FAMIGLIA CHIEDE GIUSTIZIA

La famiglia adesso chiede giustizia e assicura che non si fermerà davanti a nulla. I familiari sono convinti che nella morte dei loro cari il personale della clinica abbia gravi responsabilità. Per questo hanno sporto denuncia alla polizia, e la Procura ha aperto un’inchiesta. Sono state sequestrate le due salme, la placenta e le cartelle cliniche. Dalla casa di cura Candela assicurano di avere fatto tutto il possibile e di avere fornito la massima assistenza alla signora e al bambino. Per loro le tragiche morti della mamma e del neonato sono state causate da un evento imprevedibile.