Famiglia palermitana bloccata a Sharm el-Sheikh, l’appello: “Aiutateci a rientrare a casa”

La coppia ha già perso un figlio di sei anni per cause non ancora ben definite. Il padre è ancora ricoverato e le sue condizioni cliniche costituiscono il vincolo che attualmente non permette il rientro in Italia. La moglie, in stato di gravidanza, si appella alle istituzioni competenti per potere finalmente tornare a casa

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È la storia di una vacanza trasformatasi nella peggiore delle tragedie quella che vede protagonista una famiglia palermitana, attualmente bloccata a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Una dolorosa vicenda che Palermo Live ha raccontato grazie alla testimonianza di Roberto Manosperti, fratello di Rosalia Manosperti, che in stato di gravidanza si trova in questo momento in Egitto, insieme al marito, Antonio Mirabile, impossibilitati a ripartire alla volta dell’Italia. La coppia durante la vacanza ha perso il figlio di sei anni, Andrea Mirabile. 

L’ODISSEA DELLA FAMIGLIA PALERMITANA: MORTO IL FIGLIO DI 6 ANNI

L’1 luglio la coppia, insieme al figlio di sei anni, ha iniziato a manifestare alcuni sintomi che li hanno spinti a presentarsi presso una struttura sanitaria locale. Un quadro fatto di vomito e spossatezza, che si presentava con maggiore intensità nel padre e nel bambino. “Il giorno stesso, a pranzo, sono stati accompagnati in una struttura che loro chiamano “clinica”, ma in realtà è una sorta di ambulatorio o guardia medica, con il personale sanitario che si alternava. Hanno fatto loro una prima flebo con una soluzione fisiologica, e tre pillole per curare le intossicazioni alimentari“.

Stando al racconto di Manosperti, davanti ai sintomi persistenti la sorella il giorno successivo avrebbe contattato i medici. Questi hanno consigliato di proseguire con le pillole. La famiglia è tornata in clinica in condizioni disperate: il piccolo di sei anni è morto poco dopo, il padre è ancora lì ricoverato (QUI IL RACCONTO DELLA VICENDA).

L’APPELLO DALL’EGITTO: “AIUTATECI”

Direttamente dall’Egitto arriva ora l’appello accorato della giovane madre (CLICCA QUI PER ASCOLTARE L’AUDIO).

“Sono Rosalia Manosperti, è da sabato che sono ricoverata insieme a mio marito nell’ospedale di Sharm el-Sheikh, dove abbiamo perso anche nostro figlio di sei anni. Io chiedo a tutte le istituzioni competenti di attivarsi affinché ci riportino in Italia prima possibile con un volo di linea speciale. Le nostre condizioni di salute non ci permettono di prendere un volo di linea normale. Aiutateci per favore a rientrare a casa“.

Come spiegato dal fratello della donna, la Farnesina ha comunicato che fin quando il cognato non sarà in condizione di mettersi in volo la coppia non potrà tornare. “Saranno direttamente loro a prendersi carico di metterli sul primo volo per l’Italia – spiega -. Tuttavia siamo ancora vincolati alle condizioni cliniche di mio cognato, che ha rischiato seriamente di morire”.

Un volo privato sarebbe a spese della famiglia. Si tratta di circa 30/35 mila euro. “Stiamo vivendo una vera e propria tragedia”, commenta l’uomo. Al drammatico quadro si aggiungono anche le indagini sulla morte del bambino di sei anni, sul quale in Egitto è già stata effettuata l’autopsia. Una situazione estremamente delicata sulla quale la famiglia sta valutando come agire. Manosperti riferisce inoltre un ultimo aggiornamento sulla vicenda dei due coniugi, dopo il colloquio con l’assicurazione: “Stanno tentando l’ipotesi di trasportarli a Il Cairo. A quanto pare, i medici di questo ospedale internazionale sarebbero restii a mandare i referti. Non solo, quello che hanno mandato è alquanto lacunoso e presenta discordanze. Loro sostengono che, anche se si organizza un volo privato con equipe medica, devono sapere cos’ha il paziente e se continuano a non essere collaborativi non sappiamo cosa fare”.

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