Avrebbe procurato posti di lavoro a mafiosi e a loro familiari presso supermercati Conad o cooperative, mettendo anche a disposizione il proprio ufficio CAF per l’affidamento in prova di diversi condannati. Mimmo Russo, ex consigliere di Fratelli d’Italia di Palermo, è stato arrestato ieri nell’ambito di un’operazione antimafia dei carabinieri del comando provinciale.
Secondo l’accusa, Russo avrebbe ottenuto voti e sostengo elettorale da Cosa Nostra in cambio di “un cospicuo numero di assunzioni“. Tra le “precarie”, l’amante del boss di Brancaccio e la nuora del capomafia ergastolano. Ma non solo. Avrebbe dato soldi e buoni benzina poi usati dai clan per comprare il consenso in quartieri come lo Zen e il Borgo Vecchio.
Insieme all’esponente di FdI, sospeso dal partito, arrestati anche il figlio del killer di Cosa nostra Filippo Marchese, Gregorio, “costola” di Russo, e Achille Andò, faccendiere massone e consulente di società edilizie interessate a realizzare un centro commerciale a Palermo.
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