Ferdinando Maurici è il nuovo Soprintendente del Mare della Regione Siciliana.
Succede nel ruolo a Valeria Li Vigni, in quiescenza dallo scorso 1 febbraio.
Sessantadue anni, nato a Palermo, Ferdinando Maurici è attualmente dirigente per i Beni archeologici presso la stessa Soprintendenza del Mare.
Una realtà istituzionale nata nel 2004 dall’intuizione e dalla volontà del compianto Sebastiano Tusa.
La designazione, già avvenuta, è di competenza del dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali Franco Fazio.
Il nuovo Soprintendente è stato direttore del Parco archeologico di Monte Iato, del Museo Interdisciplinare di Terrasini, della Fototeca del Centro Regionale Inventario e Catalogazione e delle sezioni Archivistica e Bibliografica della Soprintendenza di Trapani.
Specializzato in archeologia cristiana e medievale, è nato nel 1959.
Ha conseguito la laurea in Lettere nell’ateneo del capoluogo siciliano e, successivamente, un master in archeologia medievale all’Università di Barcellona.
In Spagna, particolarmente importante è l’esperienza di studio con Manuel Riu, storico medievalista.
Nel suo prestigioso curriculum, anche un dottorato di ricerca in storia medievale.
E, sempre a Barcellona, un dottorato in archeologia cristiana e l’abilitazione all’insegnamento universitario.
È stato borsista della “Alexander von Humboldt Stiftung” e professore a contratto presso le Università di Bamberg e Francoforte sull’Oder.
Dirigente tecnico dell’assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana, è anche professore a contratto di Archeologia cristiana all’Università di Bologna e di Archeologia medievale presso la Lumsa.
Ha al suo attivo oltre trecento pubblicazioni e diverse docenze universitarie, dottorati di ricerca e attività di coordinamento per conto della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.
Il curriculum di Ferdinando Maurici racconta molteplici esperienze compiute anche in qualità di dirigente per i Beni archeologici della Soprintendenza del Mare.
Una delle esperienze più significative ha riguardato le indagini di archeologia subacquea in alto fondale nel mare delle Isole Egadi, a bordo della nave oceanografica Hercules della RPM Nautical Foundation.
Ricerche che hanno portato, lo scorso anno, alla scoperta di due nuovi rostri e di un relitto tardo antico-bizantino.
Per la Soprintendenza del Mare, ha anche collaborato all’individuazione di un nuovo possibile itinerario sommerso a Marettimo.
Ferdinando Maurici, inoltre, ha seguito le prospezioni in alto fondale nell’isola di Ustica con la scoperta di un relitto di epoca romana.
Nell’estate del 2021 ha lavorato con i subacquei altofondalisti della SDSS, organizzazione internazionale no profit fondata in Italia nel 1999, attiva nella scoperta e tutela del patrimonio sommerso.
Un impegno che ha condotto al recupero di altri rostri nello specchio di mare della battaglia delle Egadi del 241 avanti Cristo.
Ha coordinato le attività svolte in collaborazione con la Bayerische Gesellschaft für Unterwassearchäologie (Società Bavarese per l’Archeologia Subacquea) a Mozia ed Eraclea Minoa.
È co-progettista dei lavori di scavo e indagine preliminare del relitto romano denominato “Marausa 2”.