Emergenza occlusione Ferro di Cavallo: per molti quartieri seri pericoli di inondazione

In molti quartieri di Palermo quando ci sono forti precipitazioni si verificano allagamenti, perché il Ferro di Cavallo di Mondello è intasato, e non permette il completo deflusso delle acque. Adesso è prevista una bonifica

Il Ferro di Cavallo fu realizzato nell’800, quando avvenne la bonifica della palude di Mondello che ricopriva gran parte del terreno. È un canale progettato per favorire il rapido deflusso delle acque meteoriche che arrivano da Mondello, Partanna Mondello e Pallavicino. Purtroppo però da decenni queste zone in caso di pioggia intensa si allagano frequentemente, perché la portata del canale si è ridotta di molto, a causa della sedimentazione dei detriti che si sono accumulati nel corso di tanti anni d’incuria.

LIBERARE IL FERRO DI CAVALLO

Per questo è opportuno che il Ferro di Cavallo venga bonificato al più presto, per evitare che in caso di fenomeni meteorologici di forte intensità si creino pericoli per gli abitanti delle zone interessate. Attualmente la portata è ridotta di oltre il 75% per la presenza di massi, pietre e sabbia che ostruiscono in buona parte il deflusso dell’acqua. Come scrive il giornale di Sicilia, a causa delle sedimentazioni in alcuni punti la sezione della galleria alta fino ad un metro e ottanta si è ridotta a 30-40 centimetri, e addirittura le paratie vicino al molo del circolo Lauria ed a piazza Mondello non si aprono bene a causa di grossi frantumi di roccia e detriti.

BONIFICA IMMINENTE

Di questa situazione si è parlato all’Assemblea regionale, nel corso della seduta della commissione Territorio, nella quale è intervenuto anche il sindaco Leoluca Orlando. Un video commissionato dall’Amap ha mostrato chiaramente ai presenti quali siano le condizioni attuali del condotto lungo due chilometri e mezzo, e che non c’è più tempo da perdere. In pratica succede che all’interno dello scarico di piazza di Mondello che è aperto verso il mare, quando ci sono mareggiate vengono spinti massi, mentre in quello del Lauria entra tanta sabbia, che nei decenni si è accumulata fino ad un metro e mezzo di altezza.

ALLARME DALL’AMAP

Adesso pare che tutti abbiano capito che non c’è tempo da perdere, e occorre effettuare la bonifica. Accogliendo anche gli allarmi pervenuti dall’Amap, che ha più volte sollecitato interventi urgenti, ed è quindi pronta a collaborare.  C’è da registrare anche la disponibilità del Commissario regionale per il contrasto al dissesto idrogeologico Maurizio Croce. La speranza è che questa sia la volta buona, e che la burocrazia non intralci il percorso di questa importante bonifica, come già avvenuto più volte nel passato. Anche nel 2018, quando sembrava che tutto fosse pronto.