Cultura

Festino dello Sperone, 400 bambini e bambine indicano la strada alla Santuzza: più di 3000 partecipanti al corteo

Grande gioia e partecipazione nel quartiere Sperone di Palermo con il Festino “Il Carro risorto delle Rosalie ribelli” che venerdì 25 ottobre, con più di 3.000 partecipanti ha animato le vie della borgata.  A condurre il corteo 400 bambine e bambini dell’Istituto Comprensivo “Sperone-Pertini” che con le loro vesti bianche e le coroncine dei talenti e dei desideri hanno omaggiato il quattrocentesimo anno “rosaliano” di Palermo. 

Un corteo festoso e madido di messaggi di consapevolezza e di speranza si è sviluppato lungo via Sacco e Vanzetti ed è stato animato -secondo tradizione- da diversi momenti di intrattenimento: bambini e bambine sono stati protagonisti di stazioni artistiche narrative, performative e “preghiere ribelli”.  Bambine e bambini, Rosalie e Rosalii ribelli come la Santa ma a noi contemporanei hanno dato corpo e voce a una ribellione sana, consapevole, che è cittadinanza e che si fa alzando la testa, non la voce, le mani o le armi. 

Non le hanno mandate a dire, i bambini: hanno messo in scena quello a cui assistono ogni giorno camminando lungo le strade del quartiere, per prenderne le distanze. Più volte è risuonata la frase “Io dico NO”: all’incuria, all’immondizia, alla mancanza di servizi, al mare ancora negato, alla droga. E i loro insegnanti hanno fatto eco, intonando Nessun dorma per invitare tutte e tutti al risveglio e all’impegno. 

Sono stati proprio i bambini -significativamente- a indicare la strada al “Carro risorto” e a guidare la Santuzza, illuminando il percorso con la luce dei loro sguardi puliti. Una dolcissima Santa Rosalia svetta infatti dall’albero del carro a forma di nave, simbolicamente sospinta dalla luce delle centinaia di cristalli Swarovski della vela, restaurata anch’essa. Luce che è risveglio, orizzonte e prospettiva.

Il recupero del Carro di Kounellis del 2007

Il Carro di Jannis Kounellis, realizzato dall’artista greco per il Festino del 2007, depredato e abbandonato per 17 anni all’interno di Villa Giulia, è tornato al suo splendore grazie a un accurato restauro filologico promosso dall’associazione Amici dei Musei Siciliani e sostenuto dal Comune di Palermo e da Cassa edile – Cepima. Nella sua magnificenza, venerdì pomeriggio ha sfilato alla presenza del sindaco Roberto Lagalla e del vicesindaco e assessore alla cultura Giampiero Cannella, per raggiungere il murale “Le Rosalie ribelli”, opera dell’artista Giulio Rosk, realizzato grazie all’associazione L’Arte di Crescere e inaugurato lo scorso venerdì 11 ottobre. 

Il murale presenta due figure, per la prima volta due Rosalie: entrambe icone di una adolescenza consapevole, la Santa e la piccola Rosalia interpretano il tema della ribellione e della scelta in adesione al proprio personale modo di essere, di pensare e di agire.  Il “Carro risorto”, “ribellatosi” esso stesso a diciassette anni di incuria e dimenticanza, la notte stessa del Festino è stato posizionato e affidato alle cure del quartiere Sperone. Lì, in via Sacco e Vanzetti, potrà essere visitato e ammirato dall’intera città di Palermo.

Il gran finale sotto il murale “Sangu e latti”

Sotto il murale “Sangu e latti”, proprio dove il corteo era partito alle 16, la manifestazione si è conclusa con il saluto del sindaco Lagalla, “Un canto a Rosalia” per voce di Pamela Barone che ha emozionato tutti i presenti e il cunto “Bum Bum Crack” recitato in maniera vibrante da Salvo Piparo, accompagnato dal musicista Michele Piccione.

Published by
Roberta Rizzo