La Fials, Federazione Italiana Autonoma Lavoratori dello Spettacolo, torna a farsi sentire dopo gli interventi della scorsa settimana sui provvedimenti governativi. Questa volta il tema riguarda lo scandalo giudiziario che ha coinvolto 47 lavoratori, tra cui ex pip, assegnati dal Dipartimento regionale del lavoro alla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. Indagini, queste, condotte dalla Digos di Palermo e coordinate dalla locale Procura della Repubblica.
«Manifesto la più totale fiducia nelle indagini della Procura della Repubblica e auspico che si faccia chiarezza quanto più accuratamente e velocemente possibile – afferma Debora Rosti, vicesegretario della Fials di Palermo – a tutela del bene pubblico e di tutti i lavoratori della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana che, con serietà, professionalità e sacrificio, onorano ogni giorno il loro posto di lavoro e offrono un servizio culturale di alto livello».
«Non possiamo permettere – conclude – che una vicenda legata a un numero ristretto di persone, della quale i contorni e le dimensioni non sono ancora noti, getti pesanti ombre su una importante istituzione, un’orchestra di grande qualità come riconosciuto anche dagli ultimi prestigiosi direttori ospiti di fama internazionale, che sta continuando, anche in questo difficile momento, a provare e a produrre in streaming, fedele al suo compito di divulgazione culturale».
Dello stesso tenore il commento di Antonio Barbagallo, segretario della Fials di Palermo, che tiene a specificare la provenienza lavorativa degli indagati: «Esprimo massima fiducia nei confronti delle indagini condotte dalla autorità giudiziaria e mi auguro che questa vicenda non venga utilizzata per screditare il prestigio della fondazione e dei suoi dipendenti, i quali risultano nella stragrande maggioranza dei casi estranei alla vicenda; i soggetti coinvolti sono in buona parte ex pip assegnati dal dipartimento regionale del lavoro alla fondazione orchestra sinfonica siciliana».