Fidanzati da 9 anni decidono di prendere i voti, la storia di Don Angelo e suor Maria è virale
Il sacerdote ha raccontato con un post su Facebook la singolare storia, che sta suscitando non poca curiosità sui social
Una storia che sta facendo il giro del web quella di Don Angelo Ragosta e suor Maria Giuseppina. A raccontarla è stato il sacerdote con un lungo post su Facebook, che nel corso delle settimane ha suscitato sempre maggior interesse. Angelo e Paola un tempo erano, infatti, fidanzati: la loro lunga storia d’amore ha avuto fine dopo nove anni quando entrambi – prima lei e poi lui – hanno deciso di prendere i voti.
Don Angelo Ragosta il 21 aprile scorso ha festeggiato i dieci anni da prete, attualmente si trova in Germania. Paola è diventata monaca di clausura, carmelitana scalza, prendendo il nome di suor Maria Giuseppina dell’Amore incarnato.
Dal fidanzamento ai voti, la storia di Don Angelo e suor Maria Giuseppina
“Ecco l’opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Salmo 117”, esordisce il sacerdote su Facebook. “Dovevamo sposarci e invece…”, prosegue.
“Ci siamo fidanzati o messi insieme come si diceva ai nostri tempi, precisamente il 29 dicembre del lontano 1996, io 16 anni e lei 15, due pargoletti insomma. Il primo anno come sempre tra tira e molla, veramente venivo mollato sempre io eh, comunque dopo il primo siamo poi filati lisci fino all’ottobre del 2005, quasi nove anni. Nel 2001 sono partito per il servizio militare e una volta terminato da lì in poi sono sempre stato fuori per lavoro, in Toscana come elettricista industriale. Gli anni passarono in fretta e verso gli ultimi arrivò nella parrocchia vicino casa di Paola un viceparroco giovane, don Michele Madonna, attualmente parroco nella parrocchia S. Maria di Montesanto a Napoli, che ci ha fatto incontrare con Gesù vivo”.
“Aveva un mantra: ragazzi chiedete a Dio cosa ha pensato per voi, qual è il suo sogno su di voi! Trascinava e trascina ancora tutti, piccoli e grandi, uno che davvero ci crede, uno che davvero spende la sua vita per Gesù. Comunque noi avevamo messo in cantiere di sposarci ma Dio stava per cambiare leggermente le carte in tavola, giusto un poco”.
Paola ai tempi studiava economia. Matrimonio programmato, preparativi in corso, casa trovata. “Vengo lasciato l’ennesima volta – racconta il sacerdote -. Questo perché andammo al convegno del rinnovamento a Rimini e Dio fece capire a lei che la voleva sua ma Paola non riusciva ad accettarlo”. Dopo un ritorno insieme “poiché lei non riusciva a dire sì a Dio perché pensava 9 anni erano pur sempre 9 anni”, “ad ottobre invece Dio vinse e mi lasciò definitivamente”.
Da fidanzati ad amici
I due giovani, in mezzo allo stupore generale, decidono di rimanere amici. “Per noi era quasi naturale o soprannaturale e in questo fu di grande aiuto e sostegno Dio per mezzo di padre Michele. Ricordo ancora quando una sera appunto padre Michele mi chiese: Angelo cosa fai stasera? Io risposi: esco con Paola, andiamo a cena fuori. Lui: che bello!”.
“Nei 9 anni che siamo stati insieme i suoi genitori mi hanno sempre trattato come un figlio e anche dopo il rapporto è rimasto ottimo come pure ora, tanto che ogni volta che mi incontrano per strada, la prima domanda è: quando passi a casa? E si ricordano ancora il mio piatto preferito, infatti poi termina la domanda: ti preparo…”.
La vocazione
Arriva poi il momento della cresima, che i due ricevono insieme il 1 maggio del 2006. “Con la cresima si “scatafascia” tutto per me – ricorda don Angelo -. Io continuavo la mia vita lavorando ma nel cuore divento inquieto”. Il lavoro e le ragazze non lo rendono felice. “Finché una sera in Toscana, dopo aver pregato i vespri, faccio la fatidica domanda a Dio con la quale padre Michele ci aveva tartassati, insomma gli chiedo: ma perché io sto sulla faccia della terra? Che vuoi da me?”. Aperta la Bibbia che gli era stata regalata dal padrino di cresima “esce questa parola: Mi fu rivolta la parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato (Ger1,4-5), su questo passo inizio il discernimento. Entro in seminario a 26 anni, a 33 ordinato presbitero. Ed oggi, ogni qual volta sono a Napoli, dato che sono all’estero come servizio pastorale per le comunità italiane, passo al monastero da lei, e la routine non è cambiata. Da fidanzati mi beccavo le ramanzine e me le continuo a beccare pure da prete!“.
“Il tutto è stato vagliato meticolosamente da suor Maria Giuseppina per avere il suo benestare – specifica infine il sacerdote – onde evitare altra ramanzina e incorrere nella scomunica latae sententiae… 😉”.
Foto da Facebook Angelo Ragosta