Fidanzati trovati morti in un box, lui 24 anni lei 20: “Uccisi dai fumi dell’auto”
I due giovani fidanzati trovati senza vita a Secondigliano sarebbero stati uccisi dal monossido di carbonio
I due fidanzati trovati ieri mattina in un box nel quartiere Secondigliano di Napoli sarebbero morti a causa delle esalazioni dei gas di scarico di un’auto, che avrebbero saturato il piccolo garage. Avrebbero lentamente consumato l’ossigeno dell’aria, facendo perdere coscienza ai due giovani, per poi ucciderli. Sarebbero morti così Vincenzo Nocerino, 24 anni e Vida Shahvalad, che di anni ne aveva 20. A scoprire i corpi è stato il padre del ragazzo, Alfredo Nocerino, poco dopo le 9.30 di ieri mattina, 16 marzo. L’uomo ha tentato di rianimarli, ha subito allertato il 118, ma non c’è stato nulla da fare.
Avrebbero tenuto l’automobile accesa per scaldarsi
L’ipotesi più probabile, che dovrà comunque essere verificata con l’autopsia, è che i due abbiano tenuto il motore dell’auto acceso per riscaldatesi. Quindi si tratterebbe di una tragica fatalità: i due giovani si sarebbero appartati nel piccolo box, nelle disponibilità del padre del ragazzo, e avrebbero tenuto l’auto accesa, presumibilmente per scaldarsi. Finendo col venire soffocati dal monossido di carbonio. Vincenzo Nocerino era figlio unico e aveva perso la madre anni fa. Era stato cresciuto dal padre, col quale viveva in un appartamento a pochi metri dall’edificio in cui si trova il garage. Aiutava il genitore nella pizzeria di cui l’uomo è socio, ed inoltre lavorava come webdesigner.
Da qualche tempo aveva iniziato una relazione con Vida Shahvalad, studentessa universitaria di origini iraniane, che viveva a Caserta e frequentava le lezioni a Napoli. Secondo le ricostruzioni, i due la sera di giovedì sarebbero usciti insieme, e poi avrebbero deciso di trattenersi nel garage, chiuso e senza areazione. Quando sono arrivati i soccorsi il motore della Fiat Panda rossa era ancora in moto, circostanza che confermerebbe la pista dell’incidente.