A Roma un padre e una madre avrebbero ridotto una ragazzina di 14 anni in schiavitù. A denunciare i suoi genitori è stata la figlia stessa. Agli inquirenti ha raccontato che per anni l’hanno obbligata, con violenze anche fisiche, a svolgere lavori domestici, e forzata a chiedere l’elemosina nei pressi di un supermercato. Inoltre l’avrebbero promessa in matrimonio ad uno sconosciuto in cambio di denaro, nonostante il suo assoluto rifiuto. La polizia nella mattinata di sabato 26 novembre hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip, su richiesta della Dda nei confronti della coppia, marito e moglie di nazionalità bosniaca.
I due, rispettivamente di 41 e 36 anni, come riporta l’agenzia Adnkronos, sono gravemente indiziati, in concorso tra loro, dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù e di lesioni personali gravi. L’aggravante è aver commesso questi reati nei confronti della figlia minore. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo, mentre per la donna ha previsto gli arresti domiciliari. Nell’ordinanza il gip ha scritto: «Personalità violente e prevaricatrici, determinate a trarre fonti economiche per il soddisfacimento delle loro esigenze personali dall’accattonaggio delle figlie, incapaci di considerare il dissenso e il disagio di una di loro, di rispettare l’obbligo scolastico e di occuparsi delle sue esigenze primarie». La giovane è stata accompagnata in una struttura protetta subito dopo la denuncia.
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